Le condizioni del leader di Forza Italia
Per Berlusconi prima notte nel reparto di degenza ordinaria, il bollettino medico: “Proseguono le cure”
Silvio Berlusconi ha lasciato la terapia intensiva dopo 12 giorni di ricovero, trascorrendo la prima notte nel reparto di degenza ordinaria del San Raffaele di Milano. Le condizioni del presidente di Forza Italia sono in costante miglioramento dopo il ricovero d’urgenza dello scorso 5 aprile nella struttura sanitaria in seguito a una polmonite, complicanza di una leucemia mielomonocitica cronica di cui soffre da tempo, ma comunicata pubblicamente solo dopo il ricovero.
“Al momento lo stato clinico e la risposta alle cure hanno consentito il trasferimento del presidente Silvio Berlusconi in un reparto di degenza ordinaria. Proseguono le cure e il monitoraggio dei parametri funzionali“, si legge nel bollettino medico dell’ospedale San Raffaele firmato dai professori Alberto Zangrillo, suo medico di fiducia e primario di Terapia intensiva, e Fabio Ciceri, alla guida dell’unità di Ematologia e Oncoematologia nell’ospedale milanese. Si tratta del quarto aggiornamento ufficiale in tredici giorni.
Rassicurazioni, seppur ancora caute, sono arrivate ieri dal fratello Paolo e dal suocero Orazio Fascina che, uscendo dalla struttura, ai giornalisti hanno detto: “Sta bene“. La figlia Marta Fascina, deputata di Forza Italia ma soprattutto compagna dell’ex premier, in questi giorni di ricovero non è mai stata vista lasciare la struttura sanitaria.
L’uscita dal reparto di terapia intensiva del leader di Forza Italia “è un ottimo segnale”, ha commentato stamattina Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, a margine dell’evento itinerante ‘Facciamo semplice l’Italia’. Il ministro ha spiegato di non aver sentito Berlusconi “perché aveva bisogno di tranquillità, ma io sono molto fiducioso perché i medici sono fiduciosi. Berlusconi sta reagendo e si conferma una persona tenace che guarda con fiducia al futuro e questo sicuramente lo aiuta a uscire da queste situazioni complicate”.
(in aggiornamento)
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