Era l’11 febbraio 2013 quando Benedetto XVI annunciò la sua decisione di ritirarsi e lasciare il papato. “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”, disse. Lasciò ufficialmente il 28 febbraio di quello stesso anno. Salito al soglio pontificio il 19 aprile 2005 con il nome di Benedetto XVI, Ratzinger è rimasto in carica fino al compimento del suo 86esimo compleanno quando decise di ritirarsi.

Ratzinger è stato il primo pontefice a rinunciare al soglio pontificio dopo Gregorio XII (nel 1415, 598 anni prima). Benedetto XVI è l’ottavo papa a compiere tale rinuncia dopo Clemente I (incerto), Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII. Nel corso dell’ultima udienza il 27 febbraio 2013 in piazza San Pietro disse: “In questi ultimi mesi, ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa. Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d’animo. Amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi”.

Poi l’elezione di Bergoglio a nuovo Papa. Dalle 17 di giovedì 2 maggio 2013 che dentro le Mura vaticane, convivono due Papi, uno regnante, Francesco, e uno Emerito, Benedetto che ha scelto per il suo buen ritiro il monastero vaticano Mater Ecclesiae.

Come ricorda l’Ansa, dopo la clamorosa rinuncia dell’11 febbraio 2013 e un periodo di circa quattro settimane destinato alla preparazione del conclave, Ratzinger ha formalmente rinunciato al soglio pontificio il 28 febbraio 2013, aprendo così la fase cosiddetta della “sede vacante”. In quel momento lascia per un breve periodo il Vaticano, volando in elicottero a Castel Gandolfo, dove trascorre il tempo del Conclave proprio per non influenzare nemmeno solo con la sua presenza indiretta, la scelta del nuovo Papa. Ma dopo l’elezione di Francesco il 13 marzo del 2013, rientra in Vaticano per prendere possesso della sua nuova dimora, il monastero Mater ecclesiae sulla sommità del monte vaticano, vicino la riproduzione della Grotta di Lourdes, dove assumerà anche un nuovo ruolo, quello che lui stesso ha definito di Pontefice emerito, una sorta di monaco che accompagna la Chiesa con la preghiera. Da allora vive nel monastero assistito dal fido segretario, monsignor Georg Gaenswein, e dalle suore laiche, le memores domini.

Papa Emerito da circa dieci anni, esattamente dal 28 febbraio 2013, Benedetto XVI aveva studiato ogni passaggio dell’inedita coabitazione che da allora si sarebbe verificata tra due Papi in Vaticano. Joseph Ratzinger fece in modo infatti, che dall’annuncio all’elezione del nuovo papa trascorressero all’incirca quattro settimane, un tempo in cui si potevano sistemare gli ultimi affari correnti del suo pontificato e far avere alla Chiesa un nuovo Papa in tempo per la Pasqua.

Dopo l’elezione di Francesco, il 13 marzo 2013, nonostante una disputa tra teologi andata avanti a lungo e risoltasi con la affermazione di quanti lo ritenevano “vescovo emerito”, Ratzinger ha continuato a parlare di sè stesso come del Papa “Emerito”, ha continuato a vestirsi di bianco mentre ha sostituito l’anello del pescatore con l’anello vescovile. Ha messo via però le discusse scarpe da ‘sovrano’ per indossare dei sandali simili a quelli dei monaci benedettini, simbolicamente più corrispondenti al suo nuovo ruolo: quello di accompagnamento con la preghiera alla missione di salvezza delle anime della Chiesa.

Avatar photo

Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.