L'invito alla clemenza
Lettera di Papa Francesco ai capi di Stato: “Per Natale concedete la grazia ai carcerati”
“In occasione del prossimo Natale, Papa Francesco sta inviando a tutti i Capi di Stato una lettera per invitarli a compiere un gesto di clemenza verso quei nostri fratelli e sorelle privati della libertà che essi ritengano idonei a beneficiare di tale misura, perchè questo tempo segnato da tensioni, ingiustizie e conflitti, possa aprirsi alla grazia che viene dal Signore”. Questo il messaggio del Pontefice in occasione delle festività natalizie, come fa sapere la Sala Stampa della Santa Sede.
Non è la prima volta che il Pontefice rivolge la sua attenzione alle carceri. Francesco ha visitato spesso i detenuti e rivolto a loro le sue preghiere. Per il giubileo della misericordia, nel 2016, Francesco dedicò una messa proprio ai carcerati, con la presenza di mille detenuti a San Pietro. In quell’occasione lanciò un appello alla politica per “un atto di clemenza verso quei carcerati che si riterranno idonei a beneficiare di tale provvedimento”, ma anche per migliorare le condizioni di vita carceraria e per una giustizia penale aperta al reinserimento in società. Preghiere che però in Italia caddero nel dimenticatoio. Ma l’attenzione del papa per il tema delle carceri non si è mai affievolita.
Secondo quanto ricostruito da Agi, il gesto, ha radici lontane che affondano nel 2000, anno del Grande Giubileo, quando San Giovanni Paolo II chiese ai governanti del mondo un gesto di clemenza nel documento di 11 pagine per il Giubileo nelle carceri. Era fine giugno, poco più di una settimana dopo, il 9 luglio, il Papa polacco in visita al carcere romano di Regina Coeli per il Giubileo dei detenuti, in nome di Gesù “imprigionato, schernito, giudicato e condannato” domandò “alle autorità competenti” la riduzione della pena per permettere ai detenuti di ritrovare una nuova vita sociale una volta fuori dal carcere.
Richiesta reiterata ancora una volta il 14 novembre 2002 a senatori e deputati incontrati in occasione della visita al Parlamento italiano. Francesco, che non ha mai mancato nei suoi viaggi apostolici e nel corso del pontificato, in particolare durante la Lavanda dei piedi del Giovedì Santo, una visita in un penitenziario, segue le orme del predecessore.
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