La Cassazione ha reso definitiva la condanna a 23 anni di carcere per Rassoul Bissoultanov, il cittadino ceceno accusato di aver pestato e ucciso Niccolò Ciatti nell’agosto 2017 all’esterno di una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna. I giudici hanno accolto le richieste della procura generale. Bissoultanov, accusato di omicidio volontario, è attualmente latitante.

Chi è Rassoul Bissoultanov

Sul passato di Bissoultanov sappiamo che sicuramente è un atleta professionista di lotta libera, che ha partecipato a diversi tornei. Il suo passato militare in Cecenia è ancora al vaglio degli inquirenti. E’ nato nel 1993 in Cecenia per poi chiedere asilo politico a Strasburgo in Francia, risulta tesserato all’Academie Europenne di Strasburgo. Bissoultanov ha partecipato a gare di Mma, le arti marziali miste che consentono l’utilizzo sia di tecniche di percussione (calci, pugni, gomitate e ginocchiate), sia di lotta.

Ha cercato asilo politico proprio in Francia in seguito al conflitto tra la Cecenia e la Russia. Il suo allenatore a Strasburgo ha riferito che Bissoultanov si era allenato lì per sei anni e che era un «giovane tranquillo, che non ha mai causato problemi».

Il processo in Spagna

Durante le udienze del processo, il procuratore Victor Pillado aveva chiesto 24 anni di carcere e 9 anni di libertà vigilata. “Dobbiamo giustizia alla famiglia Ciatti – aveva detto nella requisitoria il pm  Pillado -, dobbiamo una condanna giusta e responsabile”.

L’entità della pena da applicare oscillava tra i 15 e i 25 anni secondo quanto stabilisce il codice penale spagnolo per l’omicidio volontario di una  persona indifesa. Il giudice ha quindi applicato la pena minima prevista. La famiglia Ciatti, tramite l’avvocato Agnese Usai, ha impugnato la sentenza e a giorni depositerà il ricorso per reclamare una pena maggiore per il condannato. La scadenza per il ricorso è  fissata al 20 luglio.

Secondo quanto ricostruito durante le indagini,  Bissolultanov, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di  lotta chiamata Mma, la notte tra l’11 e il 12 agosto 2017, sulla pista da ballo della discoteca ‘St Trop’, insieme a due connazionali,  improvvisamente prese di mira Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l’ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale.

Bissoultanov estradato in Italia nel 2021 poi il difetto di procedura

Bissoultanov venne estradato in Italia nel dicembre 2021 dalla Germania. E’ tornato libero alcune settimane dopo alla luce di una istanza, accolta dai giudici, su un difetto di procedura. Da quel giorno di lui si sono perse le tracce. Nel corso della requisitoria il procuratore generale ha ricostruito la drammatica vicenda affermando che l’imputato è un uomo esperto di arti marziali “consapevole della sua forza, che ha messo in atto la sua azione nei confronti di una persona inerme e indifesa”.

Bissoultanov condannato anche in Spagna a 15 anni

Bissoultanov era stato condannato anche in Spagna a 15 anni nei primi due gradi di giudizio. Alla lettura della sentenza, arrivata dopo circa quattro ore di camera di consiglio, era presente anche Luigi Ciatti, padre della vittima, che non ha nascosto l’amarezza per il fatto che l’imputato sia in stato di libertà.

Le parole del padre di Niccolò Ciatti

“Credo sia stata riconosciuta la colpevolezza di Bissoultanov. Questo è il primo passo ma adesso va ricercato affinché vada in carcere perché purtroppo Niccolo’ non può fare quello che fa lui e non è giusto”, ha affermato lasciando gli uffici della Cassazione.

Colpito con un calcio “quando era del tutto indifeso”

Come ricostruito dagli inquirenti il 22enne toscano venne colpito con un calcio “quando era del tutto indifeso e inoffensivo – scrissero i giudici di primo grado nella sentenza poi confermata in appello – ancora stordito per il pugno ricevuto, in violazione di ogni più elementare regola di combattimento che fin da epoca antica proibisce di colpire l’avversario a terra”.

Redazione

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