La scelta del movimento
Referendum, l’allarme della Sardina Santori: “Col sì sistema oligarchico, in gioco la qualità della nostra democrazia”
“Questo referendum sul taglio dei parlamentari, associato all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, porta a un sistema oligarchico. È in gioco la qualità della nostra democrazia, per questo ci siamo schierati per il No”. È un appello dai toni quasi drammatici quello di Mattia Santori, volto delle Sardine, che in una intervista concessa a Repubblica torna sul tema del referendum sul taglio dei parlamentari dopo aver indicato nei giorni scorsi il “No” del movimento al referendum.
A chi ricorda come Salvini era, ai tempi delle elezioni regionali in Emilia Romagna, l’avversario da arginare, Santori spiega che in realtà il ‘nemico’ è in realtà “il populismo”. Viene il sospetto che un referendum di questo tipo ha come unico obiettivo di salvare Di Maio nel suo ruolo. Non ci credo che il Pd voterà Sì”, sottolinea infatti il leader delle Sardine.
#Santori a @repubblica «Questo #referendum sul taglio dei parlamentari,associato all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti,porta a un sistema oligarchico.È in gioco la qualità della nostra democrazia, per questo ci siamo schierati per il No». #IoVotoNO #sardineperilNO
— 6000 Sardine (@6000sardine) August 21, 2020
Parlando dei Democratici, Santori evidenzia come “la diminuzione del numero di parlamentari senza le garanzie che erano state promesse e senza aver messo mano alla legge elettorale è un errore. Non è vero che riduci i tempi della discussione, le commissioni rimangono le stesse. E poi così si mortifica la rappresentanza: arriveremmo a un eletto ogni 150mila abitanti e poi ci lamentiamo che la politica è distante. Secondo voi a Bologna tra Casini e una giovane attivista per i diritti civili chi passerà? Non si manderà a casa chi sta lì da 20 anni, come ci raccontano”.
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