A oltre un anno di distanza dalle prime perquisizioni, le indagini sulla riqualificazione del Rione Terra e le relative gare d’appalto per la gestione dell’area portano in carcere l’ex sindaco dem di Pozzuoli Vincenzo Figliolia e l’ex responsabile delle politiche regionali del Pd, nonché ex assessore comunale, Nicola Oddati.

Una operazione quella condotta da polizia e guardia di finanza che arriva al termine delle indagini coordinate dalla procura di Napoli e nello specifico dalla seconda sezione “reati contro la pubblica amministrazione”del procuratore aggiunto Sergio Amato. Agenti e fiamme gialle hanno eseguito nelle scorse ore un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli Antonio Baldassarre, nei confronti di 11 persone (di cui 4 sottoposte alla custodia in carcere, 2 agli arresti domiciliari, 5 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) gravemente indiziate, a vario titolo, di concorso in turbata libertà degli incanti, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e traffico di influenze illecite.

Corruzione Rione Terra, la ricostruzione della Procura

Oltre a Figliolia e Oddati, in carcere finiscono anche l’imprenditore puteolano Salvatore Musella  e Giorgio Palmucci, attuale vice presidente Confindustria Alberghi Italia, ex presidente Enit. Ai domiciliari Salvatore Della Corre e Gianluca Flaminio, entrambi collaboratori di Musella.

Secondo la ricostruzione della procura, Musella e Figliolia sono accusati in concorso di turbata libertà degli incanti e corruzione, con l’ex sindaco, oggi consigliere comunale, che avrebbe chiesto l’assunzione di otto lavoratori alle dipendenze dell’azienda di Della Corte e Musella. Per Oddati e Palmucci la misura cautelare è stata disposta per il reato turbata libertà degli incanti.

Musella, stando a quanto accertato da Squadra Mobile e Guardia di Finanza, avrebbe corrisposto con cadenza periodica denaro e altre utilità a Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del Partito Democratico e attualmente dirigente della Regione Campania. Il tutto per aggiudicarsi, nel Rione Terra di Pozzuoli, la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero. Musella che avrebbe ricevuto in anticipo i requisiti di partecipazione alla gara d’appalto ‘grazie’ all’intermediazione dello stesso Oddati e al ruolo di Figliolia, all’epoca dei fatti sindaco di Pozzuoli. Un accordo a monte che non si è concretizzato perché l’inchiesta della procura, con le perquisizioni avvenute nell’aprile del 2022, ha interrotto tutto.

Il provvedimento eseguito – giusto sottolinearlo – è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, pertanto, presunte innocenti fino a sentenza definitiva. Tutti gli indagati, infatti, potranno replicare alle contestazioni nei successivi passaggi del procedimento. Dopo l’interrogatorio di garanzia, la difesa potrà proporre ricorso al tribunale del riesame.

 

Redazione

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