Viviamo in un tempo in cui il racconto pubblico delle istituzioni e delle imprese è spesso piegato alle logiche della superficialità e del sensazionalismo. I giornali parlano delle aziende solo quando crollano e delle istituzioni solo quando sbagliano. È un paradigma che alimenta sfiducia e polarizzazione, non crea valore e riduce il confronto a slogan e scontri televisivi. Ma un Paese che vuole crescere e credere nel futuro non può soggiacere a questa dinamica.

Il gruppo editoriale Urania nasce contro questo schema, con un obiettivo preciso: restituire centralità al dialogo fra imprese e istituzioni, i due attori fondamentali da cui passa la competitività del sistema Italia. Le prime creano lavoro, innovazione e ricchezza; le seconde scrivono le regole, rappresentano i cittadini, i lavoratori e garantiscono coesione. Senza un rapporto costruttivo e rispettoso tra queste due realtà l’Italia rischia di restare prigioniera della rissa permanente e della delegittimazione reciproca.

Il primo Policy & Business Forum di Urania, ospitato martedì 23 settembre a Villa Wolkonsky e trasmesso in diretta simulcast sui nostri 5 canali televisivi, ha dimostrato che un altro approccio è possibile. Mettere attorno allo stesso tavolo protagonisti del mondo economico e rappresentanti delle istituzioni significa offrire al Paese un laboratorio di confronto reale. Non si tratta di un esercizio accademico: dal dialogo tra pubblico e privato dipendono le traiettorie industriali, la tenuta finanziaria e la capacità di affrontare le sfide globali, dalla transizione energetica alla difesa, dalla digitalizzazione alla nuova geografia dei mercati internazionali.

La missione editoriale di Urania è anche questo: dare voce a chi produce, non solo a chi contesta; essere megafono di chi investe e innova, non di chi urla per raccogliere applausi facili. Significa riconoscere che la televisione e i media non sono soltanto arene di intrattenimento, ma possono tornare a svolgere una funzione civica: raccontare esempi positivi, far emergere storie di coraggio imprenditoriale, diffondere buone pratiche di governance pubblica. Il percorso che abbiamo avviato meno di un anno fa – dall’acquisizione del canale 260 del digitale terrestre fino all’ingresso sulle principali piattaforme fast internazionali – dimostra che il pubblico è pronto a premiare un’informazione diversa, più verticale, più competente, meno urlata. La televisione non è morta, sta semplicemente cambiando pelle. E Urania intende essere uno dei motori di questo cambiamento.

A chi ci chiede perché lo facciamo, la risposta è semplice: perché il futuro dell’Italia dipende dalla capacità di ricostruire un clima di fiducia reciproca fra chi governa e chi produce. E perché un Paese che non crede più nelle proprie imprese e nelle proprie istituzioni è un Paese che smette di crescere. Il messaggio che lanciamo con questo Forum va oltre le cronache di una giornata di dibattiti, è un invito a riscoprire il valore del dialogo. Un invito rivolto soprattutto ai giovani, che oggi guardano con disincanto al futuro. Non siate spettatori rassegnati, lasciatevi ispirare dalle storie di chi ce l’ha fatta, di chi ha avuto il coraggio di rischiare, di chi ha trasformato una crisi in un’opportunità.
Questa è la nostra scommessa editoriale: costruire un’arena mediatica in cui imprese e istituzioni non vengano raccontate solo quando falliscono, ma soprattutto quando contribuiscono al successo del Paese. È così che si rafforza il tessuto democratico, è così che si crea crescita e prosperità.

Giampiero Zurlo

Autore

Editore Urania Tv