Una 77enne scomparsa nel nulla a luglio, la sua auto ritrovata in un bosco e il macabro ritrovamento di ossa che potrebbero essere le sue. È intorno a questi indizi che gli investigatori stanno cercando di capire cosa sia successo a Silvia Cipriani, l’anziana ex postina di Contigliano, provincia di Rieti, scomparsa tre mesi fa. Ora arriva una svolta. La Procura di Rieti, nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa della 77enne ex postina Silvia Cipriani, secondo quanto apprende l’Ansa da fonti investigative, ha iscritto nel registro degli indagati, con l’ipotesi di reato di omicidio volontario ma non per occultamento di cadavere, Valerio Cipriani, nipote della donna scomparsa a luglio, i cui resti sono stati ritrovati nei giorni scorsi nei boschi di Montenero in Sabina.

“Quale che sia la causa della scomparsa della signora Cipriani, Valerio Cipriani non c’entra niente”. È quanto ha detto, nel corso della puntata di Quarto Grado, l’avvocato reatino Luca Conti, commentando la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, per omicidio volontario, di Valerio Cipriani. “Al momento il mio cliente – ha detto ancora il legale – risulta come persona offesa oltre che come persona sottoposta a indagine. Lui è molto tranquillo e spera che innanzitutto si scopra se i resti ritrovati siano o meno quelli di sua zia“.

L’accelerazione sulle indagini è avvenuta il 28 settembre quando dopo 70 giorni di ricerche, un cercatore di funghi ha trovato la Fiat Palio abbandonata nel bosco a Montenero in Sabina dell’anziana. Nelle vicinanze c’erano i resti di ossa che secondo gli investigatori potrebbero appartenere proprio alla donna scomparsa. Secondo quanto riportato da Repubblica, il sostituto procuratore Lorenzo Francia ha disposto una consulenza medico-legale sulle ossa trovate nel bosco, affidando l’incarico al medico legale Luigi Cipolloni e a un anatomopatologo, che entro 90 giorni dovranno stabilire se quei resti sono resti umani e se appartengono a Silvia Cipriani. E così è scattata la notifica per il nipote da cui risulta sia parte lesa che indagato e che ha così scoperto di essere accusato di omicidio volontario.

Negli ultimi giorni sul caso risuonano anche le parole del parroco di Silvia Cipriani, Valerio Shango. Il sacerdote conosceva bene la 77enne e avrebbe notato strani atteggiamenti da parte dei suoi parrocchiani. A “La Vita in Diretta”, il programma di Rai1 condotto da Alberto Matano, ha detto: “Ultimamente alcuni dicono che era spaventata e impaurita. Non so perché”. Il sacerdote, che è anche direttore dell’Ufficio diocesano problemi sociali e lavoro, ha poi lanciato un appello: “Dopo questi 30 anni di permanenza in questo territorio so che la gente ha paura, c’è omertà, e ci sono ricatti. Qualcuno ha visto, ha sentito, questa donna è stata ammazzata, dobbiamo liberare le coscienze, invito i compaesani, gli amici e i parrocchiani a parlare, c’è gente che ha sempre visto Silvia, la gente sa, che la gente parli”.

Per concludere: “All’incidente non ci ho mai creduto, questo è un grande depistaggio. Questa donna è stata ammazzata da qualche parte dentro al nostro territorio, ci deve essere un basista che conosce questa cosa, qualcuno che ha orchestrato tutto, ma non una persona, devono essere almeno due”, specificando che a suo avviso il movente del delitto è economico. Abbastanza per spingere gli inquirenti a convocare don Shango in Procura per fargli una serie di domande.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.