È passato quasi un anno da quando il sindaco Gaetano Manfredi è diventato l’inquilino di Palazzo San Giacomo, ma la città sembra essere la stessa. Ora ad alzare la voce sono i sindacati. «Una città che vive sospesa tra il grande bluff e la stangata»: è Napoli così come fotografata dalla Cisl Campania (Funzione Pubblica), che in una nota da un primo parziale giudizio della giunta Manfredi, insediatasi quasi un anno fa. Un giudizio assolutamente negativo e basato sulla non azione dell’esecutivo.

«Siamo ormai a dieci mesi dalla nascita della Giunta Manfredi al Comune di Napoli, e non succede nulla. La città non percepisce il cambio di rotta, non vorremmo che a pagare fossero chiamati un’altra volta i lavoratori dipendenti e i cittadini. È vero che il conflitto istituzionale prodotto da De Magistris ha danneggiato tutto, ma anche i silenzi dell’attuale sindaco cominciano a fare rumore». Per questo i segretari generali della Cisl Funzione Pubblica della Campania Lorenzo Medici, e di Napoli Luigi D’Emilio, annunciano per settembre una mobilitazione quotidiana contro il Comune e chiedono da subito un confronto con i rappresentanti delle istituzioni: «Manfredi – dicono i sindacalisti – ha tenuto per sé la delega al personale, affidando ai tecnici le relazioni sindacali con i rappresentanti aziendali di Cgil, Cisl e Uil di categoria. È un modello sbagliato, che già alla Regione con il governatore De Luca ha mostrato tutti i propri limiti. È passato tanto tempo dall’insediamento e mai le federazioni hanno avuto la possibilità di interloquire con la Giunta per illustrare le cose che non vanno».

Dal numero e dalle competenze del personale in Comune fino al disastro delle partecipate, per la Cisl Campania ma non solo la nuova amministrazione comunale festeggerà il primo compleanno con una bocciatura.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.