La tragedia
“Sono stanco, vado in porta”: Matteo muore in campo a 15 anni, sotto gli occhi della madre
Matteo Pietrosanti aveva deciso di andare in porta. “Sono stanco”, aveva detto ai compagni di squadra durante l’allenamento. Pochi minuti dopo si è accasciato a terra, intorno alle 18:00, secondo alcune testimonianze, privo di sensi. Stroncato forse da un infarto. È successo sul campo di Priverno, in provincia di Latina. Per lui non c’è stato niente da fare. I carabinieri hanno aperto un’indagine sull’accaduto.
Pietrosanti era chiamato “Capoccione” dagli amici e dai compagni di squadra. Giocava in porta. Era di Bassiano, piccolo comune poco lontano dal campo comunale D’Annibale. Per lui non c’è stato niente da fare. Momenti di panico e di terrore hanno preceduto la tragedia. A soccorrere il 15enne sono arrivati subito gli allenatori e i compagni di squadra. La madre e altri familiari si sono precipitati al campo dopo l’allarme della società.
Sul posto è intervenuto il 118. L’ambulanza è entrata in campo ma nonostante i tentativi di rianimazione per l’adolescente non c’è stato niente da fare. La comunità è sconvolta. I compagni di squadra sotto schock. I militari hanno sentito gli allenatori che dirigevano l’allenamento. Sul corpo è stata disposta l’autopsia, che dovrebbe essere eseguita oggi, dalla procura di Latina. Al vaglio degli investigatori la documentazione medico-sportiva del portiere.
I carabinieri stanno inoltre cercando di capire se al campo fossero rispettate le misure di sicurezza. È obbligatoria per esempio la disponibilità di un defibrillatore. Il Corriere della Sera Roma ricorda che sullo stesso campo nel 2010 era morto un altro calciatore, di 19 anni, in circostanze analoghe. Si chiamava Lorenzo Giannandrea e giocava per le Rondinelle di Aprilia.
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