Sarebbe stata addirittura “invitata” a suicidarsi dai parenti, che le avrebbero pure disattivato la scheda telefonica del cellulare, simulandone uno smarrimento. Questo uno dei risvolti emersi dalle indagini sulla giovane vittima di abusi sessuali nel Reggino che alcuni parenti avrebbero tentato di dissuadere a confermare le denunce degli abusi subiti.

La ricostruzione emersa dalle indagini: spinta al suicidio dai parenti

Questo quanto, riferiscono gli investigatori, emerso dalle indagini. Inoltre, gli indagati, avrebbero anche tentato di costringerla a sottoporsi a visita psichiatrica, con l’intento di ottenere una certificazione medica attestante la non capacità di intendere e di volere, rendendone inutilizzabili ed inattendibili le dichiarazioni.

Redazione

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