Foto e video della folla all'acquapark stanno facendo il giro del mondo
Wuhan, niente distanze e mascherine: le immagini del party nella città focolaio
“I giovani sappiano che anche loro rischiano la vita”. È il monito lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità dopo che le immagini di Wuhan hanno fatto il giro del mondo. Centinaia di persone, senza mascherina e senza distanze di sicurezza, ammassate nel parco acquatico Wuhan Maya Water Beach, nella città capoluogo della Regione dello Hubei, dove il coronavirus si è diffuso in tutto il mondo.
Il parco è stato preso d’assalto nell’ultimo weekend da migliaia di persone in costume da bagno e occhialini. L’occasione, un festival di musica elettronica. Le persone, si vede nei video diffuse da Afp, sono ammassate e si muovono su gommoni o in acqua. Le immagini stanno facendo il giro del mondo causando perplessità e più di qualche critica. Vero è che a Wuhan non sono stati segnalati casi da metà maggio.
La città di 11 milioni di abitanti ha osservato 76 giorni di blocco totale e di rigide restrizioni. Anche l’accesso al parco è stato ridotto del 50% della sua normale capacità. Proprio a Wuhan erano emersi, tra novembre e dicembre del 2019, i primi casi di coronavirus che poi è diventato ragione della pandemia globale. Il governo locale ha offerto l’ingresso gratuito a circa 400 siti turistici nello Hubei per rilanciare l’economia, anche se nelle ultime settimane l’area era stata colpita da gravi inondazioni come non succedeva da decenni.
VIDEO: 🇨🇳 Crowds packed out a water park over the weekend in the central Chinese city of #Wuhan, where the #coronavirus first emerged late last year, keen to party as the city edges back to normal life pic.twitter.com/SJFBmx5sU8
— AFP news agency (@AFP) August 17, 2020
Il Wuhan Maya Water Beach è stato riaperto a giugno e giorno dopo giorno ha accolto sempre più persone. Per entrare nel parco acquatico di Wuhan i partecipanti alla festa devono prenotare i biglietti online in anticipo con il numero identificativo nazionale e poi presentare l’ID e un codice sanitario generato dalle applicazioni mobili che traccia gli spostamenti delle persone.
“Ho visto la foto di Wuhan e ho visto quasi esattamente la stessa foto probabilmente in ogni Paese a livello globale. Il punto è che noi dobbiamo assicurare che ognuno sappia qual è il rischio per se stesso e che adotti un approccio basato su questo. Non vogliamo condannare le persone o colpevolizzarle perché vogliono vivere le loro vite, ma i messaggi che vogliamo lanciare in particolare ai giovani sono che anche i bambini e i ragazzi non sono invincibili di fronte a Covid-19. Stiamo vedendo giovani finire in terapia intensiva e morire per questo virus”, ha detto Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per il coronavirus, oggi durante la conferenza stampa da Ginevra.
Secondo i dati della Johns Hopkins University sono stati 89.523 i casi totali di contagio in Cina, 4.706 i decessi. Ma sui numeri resi noti da Pechino si sono espresse numerose perplessità da parte di giornali e governi stranieri.
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