Carro funebre in testa e cento tra autobus e minivan in coda per un lungo e lento corteo partito da Gianturco e proseguito, alla velocità di 30 chilometri all’ora, lungo l’autostrada A1 fino a Caianello. È la protesta degli operatori del settore gran turismo, dell’autonoleggio bus e del noleggio con conducente che, a distanza di due anni dall’inizio della pandemia, versano in condizioni disperate. Un corteo pacifico che ha avuto inevitabili ripercussioni sulla circolazione, con il traffico autostradale quasi paralizzato.

Alla protesta ha aderito Confesercenti Campania/Federnoleggio con il presidente Vincenzo Schiavo che sottolinea: «E’ stata una manifestazione di dolore, il grido di disperazione di un comparto in ginocchio». Sarebbero oltre mille (1058) le aziende sull’orlo del fallimento, passante nel giro di due anni da un fatturato annuo di 450 milioni ai 150 del 2021. Ben 4500 tra autobus, van e noleggio con conducente hanno avuto una forte contrazione della propria attività e non riescono a far fronte alle spese e alle esposizioni con le banche. Una categoria che, oltre la crisi dovuta alla pandemia, adesso deve affrontare anche il rincaro del gasolio.

Senza un aiuto concreto del Governo sarebbero a rischio 10mila posti di lavoro contando i 5000 dipendenti delle aziende e i circa 5000 lavoratori dell’indotto (carrozzieri, meccanici, gommisti e tutti coloro che lavorano nella manutenzione dei “mezzi”). «Il Governo – sostiene Schiavo – deve farsi carico di queste enormi difficoltà, sostenendo le imprese e dando ad esse risposte e ristori concreti. Innanzitutto va liberato il turismo da restrizioni in modo che riparta. Necessario poi che il Governo riattivi la moratoria per sospendere e bloccare i leasing, i debiti con le banche, i mutui».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.