A poche ore dalla prima delle tre sfide in poco più di 15 giorni tra Napoli e Milan, l’ex presidente rossonero Silvio Berlusconi ricorda le “sue” sfide contro la squadra azzurra e rivela alcuni aneddoti legati anche a Diego Armando Maradona.

In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, l’attuale presidente del Monza ricorda il corteggiamento fatto a Maradona che, a detta sua, “forse la disciplina e l’attenzione ai singoli che c’era nel mio Milan lo avrebbero aiutato a evitare alcuni errori”.

Per Berlusconi il mancato arrivo del fuoriclasse argentino è stato “un rimpianto profondissimo, e non solo perché Maradona è stato il più grande giocatore della sua generazione” ma anche per la disciplina che c’era in casa Milan che, secondo l’ex premier, avrebbe potuto aiutarlo.

“Però quel giorno, parlando con lui, mi resi conto di una cosa: Maradona era Napoli, era il simbolo e la bandiera del più grande Napoli della storia, almeno fino ad oggi. Le bandiere non si comprano e non si spostano. Sarebbe stato come prendere il cuore di un’intera città e trasferirlo a Milano. Sarebbe stato ingiusto, non si poteva fare. Lo stesso Diego, che aveva una grande sensibilità, condivideva questa valutazione”.

Poi il ricordo di quel Napoli-Milan del 1988, scontro diretto vinto dai rossoneri al San Paolo che portò nella bacheca di Berlusconi il primo scudetto. “Mi commuovo ancora a pensare all’applauso che il meraviglioso pubblico di Napoli ci tributò a fine partita. Una prova di stile e di sportività straordinaria, una delle ragioni per le quali Napoli è e sarà sempre nel mio cuore. Di quella partita non posso dimenticare uno strepitoso, inarrivabile Gullit, due realizzatori straordinari come Virdis e Van Basten, ma anche un meraviglioso gol di Maradona su punizione. Uno di quei miracoli calcistici che solo lui sapeva fare”.

Sul Napoli capolista, che ha ammazzato il campionato, Berlusconi non ha dubbi: “Giocatori come Kvaratskhelia oppure Osimhen ben figurerebbero in qualunque squadra al mondo. In ogni caso, oggi il Napoli è davvero una grande squadra, una delle migliori in Europa, sta dominando il campionato con assoluto merito e per il Milan sarà un avversario durissimo”.

Tra Kvaratskhelia e Leao sceglierebbe però il secondo anche se il georgiano è “forse un giocatore più completo, però Leao è più “da Milan”, ha uno stile di gioco che nei momenti migliori mi ricorda i più grandi del nostro Milan”.

 

 

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