La solidarietà di Meloni e Crosetto. Indaga DDA
Bomba distrugge l’auto di Sigfrido Ranucci, Report: “Avrebbe potuto uccidere chi fosse passato durante esplosione”. Zero telecamere, usato “un chilo di esplosivo”
Una bomba è esplosa nella notte sotto l’auto del giornalista Sigfrido Ranucci, 64 anni, conduttore da anni della trasmissione d’inchiesta Rai Report e sotto scorta da anni dopo minacce da parte della mafia. L’ordigno era piazzato sotto l’auto del giornalista parcheggiata davanti casa, a Campo Ascolano, zona da Pomezia e Roma, a sud della Capitale. L’attentato è avvenuto intorno alle 22 di giovedì 16 ottobre. “La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento” si legge sui profili social di Report. Sul posto Carabinieri, Digos, Vigili del fuoco e Scientifica per i rilievi. Danneggiata dall’esplosione anche l’auto della figlia, che sarebbe tornata lì pochi minuti prima (poco dopo le 21.30), e la casa accanto.
Sull’esplosione indagano i pm della Dda di Roma e i carabinieri. Al momento i magistrati della Direzione distrettuale antimafia, con il procuratore aggiunto Ilaria Calò e il pm Carlo Villani, ipotizzano il danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso. Nelle prossime ore sono attese le informative delle forze dell’ordine intervenute sul posto. Al momento, stando ad una prima ricognizione, nella zona non sarebbero presenti telecamere anche se sono in corso ulteriori approfondimenti. Dai primi rilievi, inoltre, sembra che l’ordigno sia stato piazzato tra la vettura e un cancello. I residui sono stati sequestrati e verranno sottoposti ad accertamenti.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco per domare le fiamme che hanno divorato le auto e per mettere in sicurezza l’area e la polizia scientifica. Ranucci ha riferito che “è stato utilizzato almeno un chilo di esplosivo” e che “mia figlia è passata davanti alla mia auto pochi minuti prima dell’esplosione, potevano ammazzarla…”. Report tornerà in onda dal 26 ottobre su Rai Tre.
“Ho ricostruito con i carabinieri quanto è successo ieri. C’è una lista infinita di minacce, di varia natura, che ho ricevuto e di cui ho sempre informato l’autorità giudiziaria e di cui i ragazzi della mia scorta hanno sempre fatto rapporto. Io comunque mi sento tranquillo nel senso che lo Stato e le istituzioni mi sono sempre state vicine in questi mesi”. Sono le parole di Ranucci mentre lascia la sede della compagnia dei Carabinieri di via Trionfale dopo aver presentato una denuncia su quanto avvenuto fuori casa sua. “Quello di stanotte è stato un salto di qualità preoccupante perché proprio davanti casa, dove l’anno scorso erano stati trovati dei proiettili” conclude.
“Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere”. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi.
“Un gesto gravissimo, vile, inaccettabile. Un ordigno ha fatto esplodere l’auto di Sigfrido Ranucci, davanti alla sua abitazione. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma resta la gravità estrema di un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi. A lui e alla sua famiglia la mia piena solidarietà e vicinanza”. Così il Ministro della Difesa Guido Crosetto.
“Piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il grave attentato di cui è stato vittima. Un gesto vigliacco e gravissimo che rappresenta un attacco non solo alla persona ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia. Ci sarà il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori. Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
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