Carlo Calenda è fumantino di natura. Ma l’ufficializzazione di Roberto Gualtieri come candidato Pd lo ha mandato davvero su tutte le furie: «Ieri è successa una cosa veramente strana. Da sette mesi giro la città e faccio proposte. Il Pd dice “vedrete la Raggi si ritirerà, verrà condannata, confluiremo su Zingaretti”. Poi alla fine la Raggi non si è ritirata, Conte l’appoggia e Zingaretti non è in grado di candidarsi. È il fallimento di una linea politica. Insomma stiamo sempre dietro ai 5Stelle». Lo ha detto il leader di Azione e candidato sindaco a Roma, Carlo Calenda, intervistato da «Radio 24». «Dal punto di vista politico, quella di ieri è stata una vittoria della Raggi e dei 5Stelle ma più che altro un suicidio del Pd. Farsi mettere in un angolo, bruciando il nome di Zingaretti è una cosa incomprensibile», ha aggiunto il leader di Azione. «Basta farsi un giro per Roma per capire che cosa la città sia diventata con l’amministrazione Raggi. La politica come buona amministrazione è scomparsa, rimane solo la politica in cui le città sono ostaggio delle decisioni dei partiti nazionali, senza nessuna verifica sul merito, su come sono andate le cose», ha concluso Calenda.
MAI CON LA RAGGI

«Raggi non la voterò mai nella vita e la possibilità che vadano Gualtieri e Raggi al ballottaggio è meno di zero, perché tra di loro si mangiano i voti». Lo ha detto il candidato a sindaco di Roma per Azione Carlo Calenda.  E già si pensa al ballottaggio. Al secondo turno elettorale, nel caso in cui non arrivasse al ballottaggio, «valuterò chi supportare, dipenderà molto dai programmi. Quello che ho detto tante volte, per fare un esempio è che Ama deve andare dentro Acea. Ama gestisce i rifiuti e tragicamente anche i cimiteri, e io penso si debba fare multiutiliy moderna. Il Pd a questa cosa è sempre stato contrario. Questo valuterò. Io sono in campo e faccio il mio lavoro. Valuterò su progetti e programmi, non su cose astratte». Critiche anche destra:  «Io farò una lista civica, non ho mai pensato che i partiti spostano i voti ovunque vogliano. In ogni caso, preferisco Bertoalso a Raggi tutta la vita. Ho parlato tante volte con Bertolaso e mi pare molto determinato a non scendere in campo».

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