Il ministro: "Informiamo la popolazione, non la allarmiamo"
Campi Flegrei verso allerta arancione “per coinvolgimento magma”, Musumeci: “Fare esercitazioni, non pensare a calo turismo”
Campi Flegrei verso l’innalzamento del livello di allerta da giallo ad arancione. Ad annunciarlo è il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci nel corso dell’audizione in commissione Ambiente della Camera nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto legge 140 su misure urgenti per il rischio sismico legato al fenomeno del bradisismo dei Campi Flegrei, zona compresa tra i quartieri dell’area occidentale di Napoli (Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo) e i comuni confinanti (Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida). “Al termine della riunione del 27-28 ottobre scorso, la commissione Grandi Rischi ci ha comunicato che bisogna prepararsi all’eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto al giallo” sull’area dei Campi Flegrei. Livello giallo riconfermato sempre dal 2012.
Musumeci, citando le parole della commissione, ha spiegato che “l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo”. Affermazione – precisa – che “non è in contrasto con quanto riportato dall’ultimo bollettino dell’Osservatorio vesuviano dell’Ingv che dice che ‘non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”.
Campi Flegrei, coinvolgimento magma? Non significa che è in superfice
Musumeci spiega che “non ho elementi per dire se si passerà e quando dal livello giallo a quello arancione, non è mia competenza. Abbiamo istituito la Commissione grandi rischi proprio perché l’organo di governo deve ascoltare il mondo scientifico. Non è mio compito né del Parlamento decidere sul passaggio da giallo all’arancione – ha concluso – io dico solo: prepariamoci a convivere con questo rischio” sottolinea. Sull’evidenza del coinvolgimento del magma nell’attuale processo di sollevamento del peso, Musumeci precisa che questo “non significa una sua presenza in superficie, ma un ruolo del magma nella dinamica del bradisismo che va continuamente monitorato, come si sta facendo. La commissione ha ritenuto che il quadro complessivo faccia emergere che i processi in atto possano evolvere ulteriormente e ha ritenuto opportuno che le attività di monitoraggio e di prevenzione si intensifichino ulteriormente e si preparino a eventuale necessità di passare rapidamente verso il livello ulteriore rispetto a quello giallo”.
Identificata anche la zona rossa del rischio bradisismico. “Una commissione scientifica ha già definito il perimetro della zona rossa del rischio bradisismo. Una volta stabilito quale sia, il Governo passerà alla fase esecutiva del decreto, quella cioè di accertare la vulnerabiltà dell’edificato”, dice. “La zona rossa del rischio vulcanico nei Campi flegrei – precisa il ministro – c’è già, ed è stata aggiornata ed oggi ne parlerò con i sindaci”.
Campi Flegrei, Musumeci: “Sindaci si preoccupino delle esercitazioni e non del calo del turismo”
Commissione Grandi rischi che invita le istituzioni locali ad “intensificare le esercitazioni. Non credo – osserva Musumeci – che i sindaci devono preoccuparsi di quello che dice l’autorità nazionale di Protezione civile, il cui unico scopo è predisporre la tutela della popolazione e dei beni a qualunque scenario: questo è il mio compito. Ora bisogna ascoltare la Commissione Grandi rischi e preoccuparsi delle esercitazioni: quante se ne sono fatte nelle scuole, negli ospedali, negli uffici pubblici? Di questo mi preoccupo, non di aver riportato testualmente il verbale della Commissione Grandi rischi”.
Poi l’esempio con il Giappone: “In Giappone i bambini dalle prime classi vengono trattenuti per spiegare loro cosa è il sisma e come comportarsi e qui ci preoccupiamo di minimizzare un fenomeno, che non deve allarmare, ma sul quale la comunità deve essere informata. Il compito di una Protezione civile – ha detto ancora – è prevedere lo scenario massimo ma non per questo creare allarme e dire ‘abbiamo scelto di vivere in queste bellissime realtà e attrezziamoci per conviverci’. Non dobbiamo pensare al calo del turismo, che non ha motivo di essere. Non informare la popolazione è un atto di grave responsabilità, non allarmarla ma responsabilizzarla: a questo serve la pratica dell’esercitazione, affidata anzitutto alla Regione e poi ai Comuni”.
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