“Però non è bello vedere gente schierata, li faccia abbassare gli scudi, almeno abbassare gli scudi”. Sono le parole rivolte da un manifestante di Casapound, organizzazione politica neofascista, alla funzionaria di polizia che in quel momento sta gestendo l’ordine pubblico della manifestazione delle polemiche andata in scena sabato 9 novembre in pieno centro a Bologna. La replica della funzionaria è immediata. Rivolgendosi agli agenti dice: “Dai abbassiamo gli scudi”. “Perfetto” commenta soddisfatto l’esponente di Casapound.

La scena, ripresa in video da diverse agenzie stampa, è già diventata virale sui social, aggiungendo nuove polemiche a quella già in corso per l’iniziativa autorizzata dal ministero degli Interni nonostante le indicazioni della prefettura, nel vertice del 5 novembre scorso, fossero diverse e cioè di farla non in centro città a Bologna. A denunciarlo è il sindaco Matteo Lepore a margine di un evento sindacale: “Si doveva fare in modo diverso, credo che il Ministero degli Interni debba dare spiegazioni. Non è nostro costume di solito diffondere i verbali – ha spiegato il sindaco – ma visto che la Prefettura ha fatto un comunicato dove dice il contrario, penso di dover leggere il capoverso dove si dice che la questura attraverso la Digos assumerà opportuni contatti con il movimento nazionale rete Patrioti dell’Emilia Romagna al fine di addivenire ad una opportuna modifica del luogo di svolgimento della manifestazione, che dovrebbe avvenire al di fuori del centro storico. Si ipotizza a tal fine la zona di Piazza della Pace. Questo è quello che avevamo concordato – ha detto ancora il sindaco – e che avevamo messo a verbale”.

La manifestazione invece si è svolta in pieno centro e sono stati registrati scontri tra le forze dell’ordine e un corteo di collettivi studenteschi che volevano entrare in contatto con il gruppo di estrema destra. Il tutto successo – denuncia Lepore – “a una settimana dal voto, quando il giorno prima è venuto Salvini e il giorno dopo la Meloni. Sicuramente è un momento sensibile, peraltro quella è una piazza a fianco della Camera del lavoro”. Perché sono state seguite indicazioni diverse da quelle emerse nel vertice in Prefettura?

Piantedosi: “Stupefatto da parole Lepore”

Sulla vicenda il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (che a Bologna ha ricoperto il ruolo di prefetto), ha replicato: “Sono stupefatto dalle dichiarazioni del sindaco Lepore al quale, come doveroso, il governo ha sempre assicurato ogni forma di convinta e leale collaborazione, da ultimo in occasione della recente alluvione della città e delle connesse polemiche che ne sono conseguite. Viene messa in discussione la correttezza dell’operato della prefettura e delle forze di polizia nella complessa e sempre delicata attività di gestione dell’ordine pubblico”. Il ministro aggiunge: “C’è qualche irresponsabilità nell’accreditare la tesi non veritiera della presunta contrarietà allo svolgimento di una manifestazione facendo riferimento a documenti ufficiali che, al contrario, testimoniano che nessun divieto era stato richiesto, ma era stato solo dato mandato alla questura di negoziare tempi e percorsi della manifestazione, come del resto sempre avviene – ha continuato – Ancor più grave insinuare presunte regie o interventi ‘da Roma”’. “Confido che il termine della campagna elettorale per le imminenti elezioni regionali riporti alla ragione ed all’impegno istituzionale nell’esclusivo interesse dei cittadini”, ha conclude.

Casapound: “Vicesindaco con i manifestanti violenti”

In una nota Casapound è sferzante: “Considerate alcune ricostruzioni dei giornali piuttosto fantasiose, vogliamo precisare che nulla ci è stato impedito, né dalle forze dell’ordine, tantomeno dalle manifestazioni messe in atto durante la giornata, da Pd, centri sociali e anarchici. Dopo un blocco delle forze dell’ordine in prossimità di piazza XX settembre, la piazza è stata raggiunta e in un lato della stessa si sono susseguiti gli interventi, come era stato previsto e autorizzato. Intendiamo inoltre esprimere solidarietà al passante, assolutamente estraneo a tutto il contesto, che è stato vigliaccamente aggredito dai collettivi. La giornata di sabato ha visto da una parte 700 manifestanti della Rete dei Patrioti e di CasaPound sfilare ordinatamente per le strade di Bologna per rivendicare sicurezza e contro il degrado di una città allo sbando, dall’altra altrettanti militanti antifascisti che hanno aggredito passanti e si sono scontrati con la polizia, non riuscendo nemmeno a sfondare un cordone di soli 7 poliziotti, temendo forse che, oltre il cordone, la loro provocazione sarebbe giustamente stata respinta e loro sorte sarebbe stata peggiore. La cosa che rattrista di più noi, come ogni cittadino bolognese che ama la propria città, è che questa feccia non solo sia stata fomentata da amministrazione comunale, Anpi e Partito Democratico, con in testa Elly Schlein, ma vedeva tra le proprie fila un consigliere comunale e nientemeno che il vicesindaco”.

La manifestazione di Casapound cavalcata dal centrodestra

Una manifestazione “elettorale” quella andata in scena sabato che, in attesa che venga fatta chiarezza sul perché non sono state seguite le disposizioni stabilite in Prefettura nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza del 5 novembre, ha scatenato il centrodestra che prova a cavalcare gli scontri dei collettivi di sinistra a pochi giorni dalle elezioni regionali post Bonaccini dove la sfida è tra Michele de Pascale (centrosinistra) e la candidata di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia  Elena Ugolini. Lunedì sera, 11 novembre, tutto il centrodestra sarà a Bologna per la chiusura della campagna elettorale di Ugolini. Sul palco saliranno la premier Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani.

 

Redazione

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