Sono passati anni dalla tragedia del Mottarone ma il terrore di quei momenti è ancora palpabile. Oggi la procura di Aosta, diretta da Luca Ceccanti, ha aperto un fascicolo a seguito del sabotaggio della seggiovia di Cielo alto di Cervinia. Al momento l’ipotesi di reato formulata è di danneggiamento e gli inquirenti procedono a carico di ignoti. Le indagini sono affidate ai carabinieri.

Probabilmente usando un flessibile a batteria, tra sabato sera e domenica notte è stato scheggiato il cavo d’acciaio della seggiovia biposto, che può trasportare quasi 1.200 persone l’ora. Danneggiate due delle sei sezioni circolari della fune. Il problema è stato scoperto ieri mattina, con i controlli pre-apertura, e la seggiovia è stata chiusa.

La tragedia del Mottarone: la fune corrosa al 68%

Oltre due terzi della fune della funivia del Mottarone, precipitata il 23 maggio 2021 in un incidente costato la vita a 14 persone, quando la cabina “impazzì” a causa dei freni di emergenza bloccati con i forchettoni, erano già corrosi.

Indagate 14 persone per la strage del Mottarone

Ad attestarlo è la perizia depositata in Tribunale al Gip di Verbania, dove sono indagate 14 persone e diverse società nell’inchiesta coordinata dal procuratore Olimpia Bossi. Nel documento si legge in particolare che “in corrispondenza del punto di rottura il 68% circa dei fili presenta superfici di frattura che testimoniano una rottura (…) a fatica/corrosione dei fili ragionevolmente antecedente la precipitazione del 23 maggio 2021”, con la funivia che sarebbe dunque precipitata “a causa del degrado della fune” traente.

La rottura della fune traente, secondo i periti, “è avvenuta non per un eccesso di sforzo, bensì a causa del degrado della fune stessa verificatosi in corrispondenza dell’innesto della fune nella testa fusa, punto più delicato della fune”.

 

Redazione

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