"Se la casa è proprietà di un altro anche se parente non può essere considerata seconda casa"
Che cosa è una seconda casa e in quali casi si può raggiungere?
La pandemia ci ha abituati a nuovi termini come “congiunti”, “dpi” e probabilmente anche “dpcm” pochi lo avevano già sentito, ma oggi cambia di significato nell’animo di molti italiani. Tra queste anche la definizione di “seconde case”, probabilmente tra le più cercate negli ultimi tempi. Cosa si intende per il dpcm “seconda casa?”. Nei mesi della pandemia la sua concezione è cambiata svariate volte.
In generale per “seconda casa” si intende quella di proprietà del singolo, oltre quella in cui si risiede. “Seconda casa” sembra essere anche quella in affitto. L’ultimo dpcm del 14 gennaio vieta gli spostamenti tra regioni, ma c’è confusione sulla possibilità di raggiungere le seconde case fuori ai confini regionali.
A fare chiarezza è il sottosegretario all’Interno Achille Variati: “Si possono sempre raggiungere (le seconde case fuori regione, ndr), eccetto nelle ore di coprifuoco, tornare nella propria residenza o abitazione, una seconda casa è un’abitazione e non è esplicitato nel nuovo Dpcm il divieto di andare nella seconda casa purché si tratti di una propria proprietà o ci sia comunque un contratto di affitto, ergo è possibile spostarsi – ha detto il sottosegretario all’Interno a ’24 Mattino’ su Radio 24 – Se la casa è proprietà di un altro anche se parente non può essere considerata seconda casa – specifica Variati – ovviamente la norma può essere oggetto di una precisazione, al momento non prevista”.
Dunque a cinque giorni dall’entrata in vigore del decreto legge e del successivo Dpcm che vietano gli spostamenti tra le regioni fino al 15 febbraio, il chiarimento arriva per via orale da parte del sottosegretario. Il pasticcio si è creato perché c’è incongruenza tra dpcm e una circolare del Viminale.
Il provvedimento in vigore stabilisce il divieto di spostamento tra le regioni salvo motivi di salute, lavoro e necessità, e il rientro, sempre consentito, alla propria residenza, domicilio e abitazione. Una formula ripresa nella circolare del Viminale: il decreto legge, scrive il capo di Gabinetto Bruno Frattasi, “conferma fino al 15 febbraio la previsione delle già vigenti limitazioni di spostamento tra regioni, con la consueta eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, nonchè dal rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”.
Non si fa dunque riferimento alle seconde case ma si parla appunto di residenza, domicilio e abitazione. Saranno quindi le Faq di Palazzo Chigi a chiarire definitivamente la questione, quando arriveranno: al momento sul sito del Governo ci sono le vecchie risposte, quelle in cui si definisce l’abitazione come “il luogo dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità o con abituale periodicità e frequenza, sempre con esclusione delle seconde case utilizzate per le vacanze
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