La Procura di Milano ha chiesto di condannare l’ex compagno della ministra Daniela Santanchè, Giovanni Canio Mazzaro, a 3 anni e alla confisca di 393mila euro nel processo che lo vede imputato di una presunta sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte nella vicenda dello yacht ‘Unica’.

L’imbarcazione venduta nel 2019 per 400mila euro

Si tratta dell’imbarcazione venduta nel 2019 per 400mila euro ma senza passaggio di denaro da Canio Mazzaro alla società Biofood Italia srl, rappresentata dalla senatrice di Fratelli d’Italia, e poi ceduta a una società maltese. Secondo l’ipotesi accusatoria e l’inchiesta della Guardia di Finanza si sarebbe trattato di una girandola di cessioni orchestrate dall’imprenditore per sottrarsi ad un accertamento dell’Agenzia dell’Entrate sui propri debiti tributari.

“Vendita finalizzata a far sparire l’unico bene aggredibile”

“Una vendita finalizzata solo a far sparire l’unico bene aggredibile”, ha detto in aula il pubblico ministero Paolo Filippini chiedendo di condannare il 65enne. “La barca sparisce e spariscono i soldi e così frustra definitivamente ogni pretesa del fisco”. Il difensore dell’ex compagno di Santanchè, avvocato Matteo Mangia, ha chiesto invece al presidente della seconda sezione penale del tribunale di Milano, Emanuele Mancini, di assolvere il suo assistito perché il fatto non sussiste.

Il legale: “Trattative iniziate 3 anni prima delle cartelle esattoriali”

Per il legale la “vendita barca” non sarebbe “simulata” e le “trattative” sarebbero “iniziate tre anni prima dell’arrivo delle cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate”. Si tratterebbe ad ogni modo, secondo la ricostruzione difensiva, di una contestazione fiscale al di sotto della soglia di punibilità. La sentenza è attesa per il 12 giugno. Nell’inchiesta la ministra Santanché è finita a sua volta indagata ed è stata archiviata dal gip di Milano, Laura Angela Minerva, per non aver avuto “alcun ruolo attivo” nell’acquisto e nella successiva vendita dello yacht.

Le indagini preliminari nell’estate 2022

Durante le indagini preliminari, nell’estate 2022, la senatrice di Fratelli d’Italia aveva affermato in una memoria ai pm milanesi di essere stata sì presidente e legale rappresentante di Biofood srl, ma «senza alcun ruolo gestionale, operativo, strategico». E la Procura di Milano, mentre aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di Mazzaro per l’ipotesi di frode fiscale.

“L’essersi assunta, nonostante il suo status di soggetto politicamente esposto, un incarico meramente formale di legale rappresentanza, con tutti i rischi giuridici connessi», ad avviso dei pm restava uno dei cinque oggettivi «indici di anomalia» nella vicenda; ma se si prescinde dal rapporto personale con Mazzaro e dal ruolo di legale rappresentante, «al di là di tali prove logiche è carente la prova diretta» che Santanchè avesse con Mazzaro un accordo e sapesse con certezza del suo debito fiscale. Inoltre i soldi della barca (393.000) somigliano (391.000) a quelli che Mazzaro per altre vicende doveva rimettere in cassa a Biofood, sicché in teoria per la legale rappresentante Santanchè la compravendita della barca poteva avere “una sua oggettiva utilità”.

z

Redazione

Autore