Nella sua lettera al Corriere della Sera in cui discute del valore del 25 aprile, Festa della Liberazione, nella sua prima volta a Palazzo Chigi e alla guida del governo più di destra della storia repubblicana, Giorgia Meloni le dedica questa giornata definendola “madre idealmente di tutti gli italiani che antepongono l’amore per la propria Patria a ogni contrapposizione ideologica”.

Il riferimento è a una “donna straordinaria”, come la definisce ancora la premier: Paola Del Din, partigiana e Medaglia d’oro al valor militare, prima donna paracadutista militare italiana.

Quasi centenaria, nome di battaglia “Renata” durante la guerra di Resistenza, Paola Del Din ancora oggi è impegnato a raccontare la sua storia e quella di chi combatté il nazifascismo nelle scuole, ai più giovani.

Durante la Resistenza, come racconta anche Meloni nella sua lettera, Del Din “combatteva con le Brigate Osoppo, le formazioni di ispirazione laica, socialista, monarchica e cattolica. Fu la prima donna italiana a paracadutarsi in tempo di guerra. Il suo coraggio le è valso una Medaglia d’oro al valor militare, che ancora oggi, quasi settant’anni dopo averla ricevuta, sfoggia sul petto con commovente orgoglio. Della Resistenza dice: «Il tempo ci ha ribattezzati Partigiani, ma noi eravamo Patrioti, io lo sono sempre stata e lo sono ancora». Nell’Italia repubblicana è stata insegnante di Lettere e, nonostante i suoi quasi cento anni, continua ad accettare gli inviti a parlare nelle scuole di Italia e del valore della Libertà”.

Nata a Pieve di Cadore il 22 agosto 1923, assieme al fratello Renato fece parte della Brigata Osoppo, da lui fondata. Inizialmente impiegata come staffetta e informatrice in numerose e rischiose missioni, dopo la morte del fratello, ucciso tra il 24 e il 25 aprile 1944 assieme ad altri compagni nel corso di un attacco notturno alla caserma della milizia fascista a Tolmezzo, decise di seguire un corso per paracadutisti: fu così la prima donna italiana per la Special Force britannica durante la Resistenza con il nome di battaglia di “Renata”.

Un personaggio e una storia particolare quella di “Renata”. Fu infatti anche vittima di contestazioni da parte della sinistra in occasione delle celebrazioni del 25 aprile 2005 a Udine. Tutta colpa delle opinioni della Del Din sull’organizzazione Gladio, di cui non espresso un giudizio negativo. “Pur non avendone fatto parte, io non mi sono mai sentita di esprimere un giudizio negativo su Gladio”, disse in quell’occasione, ottenendo le critiche di Rifondazione Comunista e il sostegno invece dell’Anpi.

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