Il generale Roberto Vannacci candidato alle elezioni europee. L’annuncio è arrivato ieri pomeriggio da un tronfio Matteo Salvini, orgoglioso di poter presentare nelle liste della Lega il militare che ha fatto parlare tanto di sé dopo la pubblicazione, nell’estate scorsa, del suo primo controverso libro “Il Mondo al Contrario”. Vannacci sarà candidato in tutte le circoscrizioni, ha detto il leghista, anche se ancora non è chiaro se sarà anche capolista da qualche parte. Riflessioni profonde in casa Lega, con il partito che è sostanzialmente spaccato tra chi apprezza le idee e l’apporto del generale, e chi invece ritiene sia lontano dalla storia e dalle posizioni tradizionali del Carroccio.

Salvini candida il generale Vannacci alle europee

Oggi, sulle pagine del Corriere della Sera, il leader della Lega, oltre che vicepremier e ministro dei Traporti, ha difeso la scelta di candidare Vannacci alle europee di giugno. “Si chiama democrazia. Se qualcuno decide legittimamente di candidare una persona che è in carcere all’estero con accuse pesantissime, perché non dovrebbe chiedere il voto agli italiani anche un uomo che ha servito e difeso l’Italia nel mondo, dall’Iraq all’Afghanistan?”, ha sottolineato Salvini.

Crosetto e la candidatura del generale Vannacci alle elezioni

Di diverso tenore il commento del ministro della Difesa, in quota Fratelli d’Italia, Guido Crosetto. Ad Affaritaliani.it, il ministro – già in passato non tenero nei confronti del militare – ha infatti parlato della candidatura di Vannacci, usando una buona dose di sarcasmo: “Era chiaro da mesi che lo avrebbe fatto. Sarà certamente eletto e le istituzioni europee potranno godere del suo contributo di idee e valori. Sono certo che la sua presenza aiuterà elettoralmente la Lega. Una scelta win-win, come si dice. Per lui, per la Lega e per l’esercito“.

Crosetto ha parlato anche al Foglio Quotidiano, rilasciando un commento simile: “Vannacci con la Lega? E che novità c’è? Era chiaro che sarebbe finita così, d’altronde Salvini e Vannacci hanno molte cose in comune: gli stessi valori e soprattutto lo stesso senso dello Stato”.

Redazione

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