È tutto un complotto, questa storia. Questo attacco mediatico ai danni di Angelo Giorgianni, magistrato presso la Corte di appello di Messina. È stato falcidiato dalla stampa, per questo libro inchiesta: Strage di Stato – Le verità nascoste della covid 19, introdotto da una prefazione del Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, e non per le tesi che circolano nei peggiori blog di “contro-informazione” sulla pandemia come un complotto orchestrato; ma per la sua candidatura a diventare Procuratore Capo a Caltanissetta.

Proprio così: e se non ci fosse da piangere verrebbe da ridere insomma. Ricapitolando. Giorgianni ha scritto con Pasquale Bacco un libro, Strage di Stato. Bacco è un medico con un passato nell’estrema destra, da Casa Pound a Fiamma Tricolore, amministratore delegato della società Meleam, che si occupa d medicina legale e sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo scorso luglio, a una conferenza alla Camera promossa da Sara Cunial, deputata no-vax eletta con il Movimento 5 Stelle e poi espulsa perfino dai grillini per le sue tesi, diceva di “un virus ridicolo. Il Covid, dobbiamo dirlo sempre con più forza, non ha ucciso nessuno”. E che all’interno del vaccino c’è “acqua di fogna”, “tutte le schifezze possibili e immaginabili”, come ribadiva lo scorso ottobre durante una manifestazione a Taranto contro il lockdown.

Giorgianni, collega di Gratteri, un passato politico, anche sottosegretario all’Interno nel primo governo Prodi, poi costretto alle dimissioni dallo stesso premier. Ha definito la pandemia “uno strumento di ingegneria sociale che serve per realizzare un colpo di stato globale” e, citando monsignor Viganò, l’ha descritta come una “glia biblica tra i Figli della Luce e i Figli delle Tenebre”. I vaccini poi possono trasformare “l’uomo in Ogm” e potrebbero “determinare la sterilità nell’uomo e nella donna”.

Fonte di grande imbarazzo per Gratteri l’aver firmato quella prefazione. Il Procuratore di Catanzaro prima si è difeso dicendo di aver scritto per mettere in guardia sugli affari delle mafie nella crisi; poi ha detto che gli era stato inviato un abstract “non del tutto corrispondente”. Giorgianni ha smentito, comunque non si è mai scusato. A TgCom24 ha concesso un’intervista. “Io non sono complottista, sono complottologo. Personaggi più illustri di me ne hanno parlato come Donald Trump e monsignor Viganò – ha detto – Quel libro, è un libro inchiesta. Abbiamo raccolto oltre un migliaio di documenti. Ponevamo delle domande”.

L’offesa più dolorosa, ha aggiunto, quella sull’antisemitismo: ha detto che un rabbino capo degli ebrei ortodossi d’Israele lo ha difeso promuovendolo tra i Giusti tra le Nazioni. Nientedimeno. Perché questo accerchiamento insomma, perché? La spiegazione pronta di Giorgianni: “Un attacco mediatico a decorrere dal 25 marzo, stranamente il 24 marzo avevo depositato una denunzia alla Corte dell’Aja per crimini contro l’umanità in riferimento alla gestione della pandemia. Potrei dirle che non era a me diretto (l’attacco, ndr): per esempio diretto alle aspirazioni di Gratteri ad andare alla Procura di Milano. E potrei aggiungere un altro fatto inedito: in coincidenza con la mia audizione al Csm che avverrà nei prossimi giorni, essendo il candidato più anziano per ricoprire il ruolo di Procuratore della Repubblica di Caltanissetta”.

Il Foglio, che ha fatto esplodere il caso con gli articoli di Luciano Capone, riporta come non si tratti di una boutade. La candidatura di Giorgianni potrebbe trovare un seguito. La procura è stata liberata dallo scorso settembre da Amedeo Bertone. In corsa ci sono il reggente Gaetano Paci e il magistrato di Palermo Salvatore De Luca. Quella di Caltanissetta è una Procura pesante.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.