Prevedere con una certa precisione come andranno i contagi da coronavirus si può. Ci ha pensato Valerio Curcio, 43 anni, matematico originario di Amantea ora residente a Cittadella, nella provincia di Padova, una delle zone conosciute negli ultimi giorni come “zona rossa”. Il matematico, docente di fisica, ha deciso di mettere al servizio di tutti le sue competenze e strumenti pubblicando ogni giorno sulla sua pagina Facebook i grafici dell’andamento del contagio con tanto di previsioni per il futuro. Per la costruzione dei grafici utilizza esclusivamente i dati ufficiali emanati ogni giorno dalla Protezione Civile alle 18. Mette a confronto i numeri della mortalità, della guarigione e dei contagi e così traccia sul grafico le linee colorate che sono il ritratto della situazione attuale. “Secondo i miei calcoli il picco dei contagi ci sarà verso fine marzo – ha detto Curcio – a questo è probabile che seguirà una fase stazionaria che è difficile quantificare e poi la curva scenderà. Dalle verifiche fatte fin ora il mio modello sta funzionando”.

 

 

Curcio spiega che il modello scientifico da lui ideato, ha una base scientifica ma può essere disatteso dalle infinità di variabili che giorno dopo giorno cambiano. Poi c’è la difficoltà di reperire dati corretti in tempo reale. “Ad esempio ieri sera ho fatto il grafico dei contagi ma mi mancavano alcuni dati di alcune province”. Poi c’è la lotta contro il tempo, e i contagi che si manifestano nell’arco dei 15 giorni. “Per esempio in Campania sapremo la reale entità del contagio solo da questo weekend in poi. Domenica 15 e martedì 16 marzo saranno i giorni in ci capiremo come andranno le curve nei prossimi giorni”.

Da pochissimo sulla sua pagina Facebook ha pubblicato l’ultimo grafico: “Una simulazione riguardante l’andamento dei massimi tassi di contagio giornalieri, nell’ipotesi scenario 1 (banda superiore). Il grafico proposto è simile alla funzione derivata della banda alta della logistica dello scenario 1, ma determinata a partire dai parametri di crescita dei contagi, dei decessi e delle guarigioni. Informazione soprattutto per esperti. In caso di conferma dello scenario 1, questa curva potrà dare ottime informazioni per la costruzione, si spera molto presto, della curva discendente”.

 

Il docente ha strutturato un modello con due scenari che permettono di fare previsioni sul futuro che siano vincolati al passato. Il primo riguarda il caso in cui i focolai principali, quelli che fin ora hanno dato i numeri maggiori) restino quello lombardo, emiliano e veneto e qui i numeri rimangano stazionari. Poi c’è un altro scenario, che prevede che anche al Sud aumentino i numeri dei contagiati. Per il momento lo scanario 1 sta funzionando bene. “Il modello sta funzionando bene – dice Curcio – potrebbe risentire per precisione solo se ci stanno nascondendo qualcosa. Prendo in considerazione solo dati italiani, e non ho mai guardato l’andamento dei grafici della Cina. Attualemnte sono cautamente ottimista perchè in quelle che poco tempo fa erano zone rosse la curva di contagi si sta abbassando nettamente. Preoccupa che il tasso di mortalità aumenta più velocemente. Ma questo potrebbe essere spiegato dal fatto che non siamo certi che le morti siano avvenuti per coronavirus e che questo non ne sia una concausa”. Il fisico ha anche fatto una stima di come sarebbe andata in Italia se il governo Conte non avesse imposto il decreto #Iorestoacasa. Al 28 marzo avremmo raggiunto la cifra di 120.000

Il matematico racconta che l’idea di fare i grafici è nata per caso. “Io vivo in una delle province italiane più colpite dall’epidemia per cui questa emergenza mi colpisce da vicino – racconta – Ho fatto per anni ricerca meccanica statistica e nel campo dell’econofisica. Ho lavorato con dati di ogni genere anche in medicina. Quando mi capitano numeri sotto mano mi viene voglia di lavorarli con un software dedicato. In questo momento di grande crisi penso che questo sia il contributo che posso dare nel mio piccolo alla comunità. Girano sulle chat audio terrificanti e chiunque può creare statistiche semplicemente con i fogli Excel. Numeri e informazioni che non sono esatti. Con le mie competenze voglio fare chiarezza e lanciare messaggi rassicuranti”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.