Era istrionico, appassionato, eccessivo ed eccentrico Richard Benson. Per anni ha infuocato le emittenti radiofoniche romane, a colpi di rock, di schitarrate e di assoli. E si era così conquistato una notorietà non mainstream ma piuttosto accanita nell’underground musicale. È morto, a 67 anni. “Ha lottato come un leone”, hanno scritto i familiari dando la notizia.

Benson era nato a Woking, in Inghilterra, il 10 marzo 1955 da madre romana e padre inglese. Si era trasferito in Italia in gioventù. Naturalizzato italiano era diventato molto popolare nell’underground romano a partire dai primi anni Settanta. Ha condotto numerose trasmissioni televisive e radiofoniche a sfondo musicale – condite spesso e volentieri da espressioni volgari – diventate anche di culto nel giro e inciso diversi dischi. Sempre rock: dall’hard al progressive all’heavy metal. Era diventato il “Profeta del metal”, uno dei suoi tanti soprannomi.

La prima apparizione televisiva a Quelli della notte negli anni Ottanta fino a quelle su Rai2 e Italia1 in programmi come Stile Libero Max e Chiambretti Night. Le sue esibizioni live erano sempre caratterizzate da trovate ed estetica molto eccentrica, con tutto il look tipico delle rockstar. Il primo disco solista era arrivato soltanto nel 1999, Madre tortura, dopo essersi fratturato una gamba per una caduta dal Ponte Sisto a Roma. “Tentato omicidio”, diceva lui. Dopo il “Natale del Male”, come venne battezzato, nel 2005 al Coetus Pub di Roma, per i suoi live sarebbe diventata necessaria una rete per proteggerlo dal lancio di polli, verdure e altri oggetti degli spettatori che lui incentivava.

Anche attore Benson, per il grandissimo Carlo Verdone nel film Maledetto il giorno che t’ho incontrato in cui l’attore e regista romano interpretava un giornalista musicale alla ricerca della verità scomoda sulla morte di Jimi Hendrix. Il protagonista appariva come ospite della trasmissione “Juke-box all’idrogeno” – da una raccolta di poesie di Allen Ginsberg – condotta proprio da Benson nei panni di sé stesso. Scena che Verdone ricorda con grande affetto in un lungo post che ha pubblicato sui social dopo la notizia della morte di Benson.

“Mi hanno comunicato in questo momento che Richard Benson, chitarrista, conduttore televisivo e radiofonico, e con me attore (Maledetto il Giorno che ti ho Incontrato) ci ha lasciato oggi. Rimasi folgorato quando lo vidi parlare di grandi chitarristi e gruppi a me sconosciuti in una emittente televisiva romana, TVA 40. Era stravagante, un po’ folle ma decisamente un personaggio da tenere presente per un film. E così gli offrii il ruolo di un conduttore adrenalinico in un programma dal titolo “Jukebox all’Idrogeno” in Maledetto il Giorno … Fu fantastico. Professionale e meticoloso. La bellezza di quegli anni in televisioni minori era trovare personaggi eccessivi, strani, folli. Veniva fuori una Roma a noi sconosciuta dove si inventavano modi di dire, si creavano incredibili look, si sdoganava il proibito. Era sempre la periferia ad inventare. Perché la borghesia non ha mai inventato nulla. Massimo Marino, Alberto Marozzi, I Falchi della Notte erano il simbolo di una Roma moderna, futurista e trasgressiva. Metti il distorsore in cielo, Richard!”.

Benson era finito in seri problemi economici qualche anno fa. Aveva lanciato degli appelli anche dalla trasmissione radio La Zanzara, delle richieste di aiuto. Si era ripreso non senza fatica con la moglie Ester. Era da tempo ricoverato in una clinica. Pochi mesi fa aveva registrato un nuovo singolo, dal titolo Processione, al momento ancora inedito. “Carissimi amici ed amiche – il post che ha annunciato la morte sulla sua pagina Facebook – dobbiamo purtroppo darvi la notizia più brutta possibile. Richard ha lottato come un leone anche questa volta contro la morte e purtroppo non ce l’ha fatta. Ci ha lasciato. L’ultima volta però ci ha detto: ‘Se muoio, muoio felice’“.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.