Dopo il via libera ai vaccini agli adolescenti dai 12 ai 15 anni da parte della Food and Drug Administration, gli Stati Uniti sono pronti a somministrare nei prossimi mesi anche Moderna e Johnson & Johnson alla fascia giovanile. L’azienda farmaceutica Moderna infatti sta testando il vaccino anti-covid su 3mila ragazzi di età compresa tra i 12 e i 17 anni. Al contrario, J&J ha iniziato il test clinico già nel mese di aprile.

Secondo il The New York Times il dosaggio del vaccino Pfizer agli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 17 anni sarà lo stesso di quello somministrato agli adulti: due dosi di 30 microgrammi a distanza di tre settimane. Per quanto riguarda invece i due vaccini ancora in fase di somministrazione, gli esperti pensano che la dose sarà inferiore rispetto a quelle somministrate agli adulti.

Nonostante lo scetticismo dei pediatri, restii all’idea soprattutto perché a causa della pandemia molti bambini hanno saltato le vaccinazioni di routine come quelle per il morbillo o la pertosse, il Centers for Disease Control and Prevention ha recentemente annunciato che tutti i vaccini possono essere somministrati indipendentemente dai tempi che intercorrono tra uno e l’altro. In un comunicato ufficiale infatti il CDC ha affermato che “l’esperienza con altri vaccini ha dimostrato che il modo in cui i nostri corpi sviluppano la protezione dopo essere stati vaccinati e i possibili effetti collaterali dei vaccini sono generalmente gli stessi se somministrati da soli o con altri vaccini“.

Quali sono gli effetti collaterali sui giovani (12-17 anni)

Un altro aspetto che preoccupa molti genitori sono gli effetti collaterali che sono collegati al vaccino anti-covid. La Food and Drug Administration (FDA) ha rilasciato i risultati ricevuti dai vari test ed è emerso che gli effetti collaterali più comuni sugli adolescenti sono dolore al sito dell’iniezione e alle articolazioni, mal di testa, brividi, dolori muscolari e febbre. Inoltre è stato dimostrato che per Pfizer anche gli adolescenti hanno riportato più effetti collaterali dopo la seconda iniezione del vaccino, rispetto alla prima.

Attualmente negli Stati Uniti circa il 24% dei casi Covid-19 riguarda gli adolescenti e forse proprio per questo che le scuole del Paese renderanno “obbligatorio” il vaccino anti-covid. Indipendentemente se la scuola è pubblica o privata, tutte potranno richiedere la vaccinazione degli studenti come condizione fondamentale per il rientro a scuola o nella struttura. Finora sono già più di 100 college americani che già hanno mandato un comunicato ufficiale nel quale si impone il vaccino a tutti gli studenti che vorranno frequentare il campus in autunno.

Sugli effetti collaterali a lungo termine dei vaccini e sulla preoccupazione delle famiglie che possa avere effetti collaterali sulla pubertà o la fertilità, non esiste tutt’oggi una correlazione biologicamente plausibile. A dare una risposta a questa domanda è stata anche la dottoressa Kristin Oliver, pediatra ed esperta di vaccini presso il Mount Sinai Hospital di New York. L’esperta ha detto al giornale americano che “deve esserci una sorta di plausibilità biologica sul perché un vaccino o sul perché una risposta immunitaria potrebbe interferire con queste cose. E tutto questo semplicemente non c’è“.

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Laureata in relazioni internazionali e politica globale al The American University of Rome nel 2018 con un master in Sistemi e tecnologie Elettroniche per la sicurezza la difesa e l'intelligence all'Università degli studi di roma "Tor Vergata". Appassionata di politica internazionale e tecnologia