Polemiche sull’annunciata riapertura al culto della chiesa della Santissima Trinità, a Potenza, dove il 17 marzo 2010 venne ritrovato il corpo di Elisa Claps. Critiche sull’annuncio dell’arcivescovo di Potenza da parte di cittadini, associazioni e soprattutto da parte della famiglia di Elisa Claps, scomparsa a 16 anni il 12 settembre 1993. Una petizione sulla piattaforma Change.org da parte di un gruppo di cittadini riuniti nel “Comitato per Elisa” dice sì alla riapertura ma solo dopo “un atto concreto da parte della curia: una restituzione della verità, una parola di scusa, senza la quale ci opporremo alla riapertura al culto”. Riapertura che dovrebbe avvenire al termine di lavori di restauro e consolidamento nel 2022.

La chiesa è chiusa dal ritrovamento del cadavere. Danilo Restivo è stato condannato in via definitiva per l’omicidio a 30 anni di reclusione. Al momento è detenuto in Inghilterra per l’omicidio di Heather Barnett, avvenuto a Bournemouth il 12 novembre 2002. Sull’annuncio della riapertura al culto si è espresso monsignor Salvatore Ligorio: “Non mi sfugge la circostanza che questa nota viene inviata agli organi di informazione alla vigilia dell’undicesimo anniversario del ritrovamento del cadavere di Elisa Claps. Si tratta di una coincidenza non voluta ma che tuttavia assume un certo significato, in particolare di speranza per la Chiesa diocesana, per la città e per la mamma della cara Elisa con la quale ho avuto contatti assicurandole la mia vicinanza nella preghiera e informandola dell’evoluzione del progetto”.

Immediata la replica di Gildo Claps che ha osservato come fosse di “pessimo gusto” riportare una telefonata lasciando intendere che la famiglia “abbia espresso piena condivisone nella scelta di riaprire la chiesa al culto al termine dei lavori”. Claps ha sottolineato invece “il mancato assenso sia da parte della mamma che della famiglia” rispetto alla restituzione al culto. “Per oltre 17 lunghissimi anni Elisa è stata considerata scomparsa e la famiglia l’ha cercata senza sapere cosa le fosse successo né dove si trovasse – si legge nella petizione – Era uscita di casa, in una splendida domenica di sole, per   incontrare Danilo Restivo nei locali della chiesa della Trinità di Potenza, poi il buio. Molti depistaggi hanno portato le indagini a cercare Elisa lontano da quella chiesa mentre, nel frattempo, Restivo viveva la sua vita, si trasferiva in Inghilterra dove ha ucciso un’altra donna Heather Barnet”.

“Nessuno da allora ha dato spiegazioni del perché per tutti quegli anni il corpo di una ragazza fosse rimasto lì – continua il comitatodi come fosse possibile che nessuno se ne fosse accorto, del perché chi sapeva non ha parlato, del perché di inspiegabili depistamenti”. Per questi motivi, il comitato sostiene che “riaprire senza aver fatto luce sul silenzio durato per circa trent’anni, sulle possibili coperture, senza far luce sulla messa in scena del ritrovamento, senza riconciliarsi con la famiglia e la comunità di Potenza, senza chiedere scusa, come farebbe un qualsiasi padre, non è ammissibile”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.