È prevista per questa mattina, davanti al gip del Tribunale di Napoli Nord (quinta sezione), l’udienza di convalida del fermo emesso dal sostituto procuratore Patrizia Dongiacomo nei confronti di Elpidio D’Ambra, il 31enne reo confesso dell’omicidio di Rosa Alfieri, vicino di casa della ragazza trovata senza vita a Grumo Nevano, in provincia di Napoli, martedì pomeriggio. D’Ambra, difeso dall’avvocato Dario Maisto, è stato fermato a ventiquattr’ore dal delitto nell’ospedale San Paolo del quartiere Fuorigrotta di Napoli.

Agli inquirenti, nel corso di un interrogatorio alla presenza del suo legale, ha ammesso di essere l’assassino di Rosa ma non ha confermato il movente legato a un presunto tentativo di violenza sessuale. Intanto le indagini continuano e colpiscono le dichiarazioni della mamma di D’Ambra che ai giornalisti ha raccontato di non poter difendere né comprendere il figlio: «È un mostro, non è mio figlio. Io sono con i genitori di Rosa», ha affermato disperata e distrutta da quanto accaduto.

D’Ambra ha dichiarato di aver sentito delle voci che lo avrebbero spinto ad uccidere Rosa. E per questo motivo il suo avvocato ha in serbo di chiedere una perizia psichiatrica per il suo cliente. Il 31enne ha inoltre ha dichiarato di essere un assuntore abituale di cocaina ma quel giorno avrebbe assunto la droga solo dopo l’omicidio. Il caso, però, non è ancora chiuso. Tra gli aspetti da chiarire c’è il ruolo del giovane al quale D’Ambra avrebbe consegnato le chiavi di casa poco dopo la fuga, colui che poi ha aperto l’uscio e trovato Rosa senza vita nel bagno.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).