Il femminicidio di Grumo Nevano
Omicidio Rosa Alfieri, il killer Elpidio D’Ambra confessa ma nega violenze: fermato in ospedale grazie a un tassista

Elpidio D’Ambra ha confessato. Il 31enne fermato nel tardo pomeriggio di mercoledì 2 febbraio dalle forze dell’ordine è l’unico sospettato per l’omicidio di Rosa Alfieri, la ragazza di 23 anni trovata senza vita martedì nell’abitazione di Grumo Nevano (Napoli) dove l’uomo viveva.
D’Ambra, ascoltato dagli investigatori del commissariato di Polizia di Bagnoli, dove è stato condotto subito dopo essere stato bloccato dai poliziotti, ha confessato davanti al sostituto procuratore di Napoli Nord e al dirigente di Ps, scrive l’Ansa.
Emergono anche nuovi dettagli sul fermo del 31enne, braccato sin da martedì pomeriggio, dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Rosa Alifieri. Elpidio D’Ambra è stato infatti riconosciuto da due agenti che si erano recati presso l’ospedale San Paolo di Napoli.
Sulle sue tracce, spiega l’Ansa che riferisce della ricostruzione da parte di fonti investigative la polizia è arrivata anche grazie alla testimonianza del tassista che l’ha accompagnato a comprare dei vestiti nuovi dopo aver commesso l’omicidio della vicina di casa.
Il tassista, dopo aver lasciato il cliente, ha avvertito il 113 avendolo riconosciuto grazie alle foto di D’Ambra che sin da martedì erano diventati virali sui social network. Stando a quanto ricostruito il 31enne avrebbe passato la notte tra martedì e mercoledì a girovagare: quindi ieri mattina si sarebbe disfatto dei vestiti che aveva ancora addosso e del suo smartphone.
Fatale per lui un lieve malore avvertito nella giornata di mercoledì, che l’ha spinto a recarsi presso l’ospedale San Paolo di via Terracina, nel quartiere flegreo di Napoli, dove è stato riconosciuto dai poliziotti che hanno interrotto così la sua fuga. I militari gli hanno notificato un provvedimento di fermo emesso dalla procura di Napoli nord per omicidio volontario. Nelle prossime ore è atteso l’interrogatorio di convalida del fermo, con D’Ambra che si trova attualmente associato presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale
A quasi due giorni dal ritrovamento del corpo di Rosa, sono ancora tanti i punti da chiarire su quanto avvenuto nell’abitazione al piano terra affittata dal papà della giovane vittima a Elpidio D’Ambra. Di lui al momento si sa poco o nulla. Ha vissuto per un periodo in Spagna dove ha collezionato una serie di reati contro il patrimonio. Il 31enne è stato definito da alcuni cittadini del comune napoletano “una testa calda” ma stando a quanto appreso dai carabinieri in Italia non aveva precedenti. Era ritornato a vivere a Grumo Nevano dopo la parentesi in Spagna e di recente aveva fatto richiesta anche di residenza. Viveva inizialmente con la madre ma, stando a quanto emerso in queste ore, aveva deciso di andare a vivere da solo perché i rapporti con la famiglia non erano idilliaci.
D’Ambra è sospettato di aver ucciso Rosa strangolandola con l’aiuto di un panno. Non è chiaro se i due si conoscevano, circostanza che avrebbe spinto la 23enne a fidarsi dell’uomo ed entrare in casa, o se Rosa sia stata trascinata all’interno dell’abitazione con la forza o con una scusa considerato che D’Ambra era da pochi giorni il nuovo inquilino del palazzo di famiglia.
A trovare il corpo senza vita di Rosa è stato il papà, che ha una azienda tessile nel vicino comune di Frattamaggiore, preoccupato perché la figlia non rispondeva al cellulare che squillava dall’interno. L’uomo ha forzato la porta d’ingresso e una volta dentro ha trovato all’altezza del bagno.
Intanto la salma della giovane vittima è stata trasferita all’istituto di Medicina legale dell’ospedale San Giuliano di Giugliano (Napoli) per gli accertamenti medico-legali e per l’autopsia, disposta dal magistrato di turno della procura di Napoli nord. Saranno proprio queste verifiche a cristallizzare le cause del decesso di Rosa così come eventuali violenze, anche di natura sessuale, subite.
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