Con 202 voti a favore e 141 contrari, il governo spagnolo legalizza l’eutanasia. La legge diventerà un beneficio del Sistema Sanitario Nazionale che del quale ogni paziente, con specifici problemi, potrà beneficiare. Entrerà in vigore tre mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato

Per  usufruire di questo “aiuto” il paziente dovrà essere idoneo a requisiti ben specifici e seguire un iter lungo. Il paziente deve essere maggiorenne e deve soffrire di una malattia grave e incurabile o deve stare in condizioni gravi, croniche e invalidanti che provocano continue sofferenze fisiche o psicologiche. I tempi per ricevere l’eutanasia sono circa cinque settimane dopo la domanda di richiesta. Le richieste, volontarie e per iscritto, saranno due e devono arrivare a distanza di almeno quindi giorni.

Nell’arco di tempo tra la prima e la seconda domanda, il medico curante attiverà un iter deliberativo dove analizzerà tutte le prospettive di vita del paziente, solo dopo il soggetto potrà proseguire con la seconda richiesta. A quel punto il medico curante dovrà interpellare un medico “consulente” che avrà a disposizione un periodo di dieci giorni per verificarne le condizioni. Ovviamente il paziente sarà libero di revocare o rinviare la richiesta quando vuole.

La legge prevede anche di anticipare la richiesta dell’eutanasia in tempi non sospetti attraverso un testamento biologico che verrà usato dai medici solo ed esclusivamente nel caso in cui la persona non sarà in grado di intendere e di volere. Oltre a questi requisiti, per ricevere il beneficio del Sistema Sanitario Nazionale bisogna essere di nazionalità spagnola, con residenza legale nel paese o un certificato di registrazione che dimostri un periodo di permanenza nel territorio spagnolo non inferiore a dodici mesi.

Il processo può essere svolto presso centri sanitari, pubblici o privati, ma anche presso il proprio domicilio. Ci sono due modi per eseguire l’eutanasia, e sarà il paziente a deciderlo. La prima possibilità è quella che il medicinale venga somministrato dai medici, la seconda è un auto-somministrazione. In entrambi i casi un equipe medica sarà presente solo che nel primo caso assisterà il paziente fino al momento del decesso nel secondo, manterrà il dovuto compito di osservarlo e sostenerlo fino al momento della sua morte. Effettuata l’eutanasia, il medico responsabile dovrà inviare tutta la documentazione del caso alla Commissione di Garanzia e Valutazione e sarà considerata, per legge, come una morte naturale.

Inoltre, la legge riconosce anche agli operatori sanitari il diritto all’obiezione di coscienza che però deve essere dichiarato in anticipo per iscritto. Le amministrazioni sanitarie istituiranno un registro degli obiettori , soggetto a rigorosa riservatezza, per garantire l’adeguata gestione della prestazione. La fornitura di aiuti per la morte sarà inclusa nel portafoglio comune di servizi del Sistema Sanitario Nazionale e sarà finanziata con fondi pubblici.

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Laureata in relazioni internazionali e politica globale al The American University of Rome nel 2018 con un master in Sistemi e tecnologie Elettroniche per la sicurezza la difesa e l'intelligence all'Università degli studi di roma "Tor Vergata". Appassionata di politica internazionale e tecnologia