Federica Pellegrini ha coronato il suo sogno d’amore. Sabato le nozze a Venezia con Matteo Giunta, il suo allenatore. I fiori, l’abito bianco da sposa, la grande festa e le emozioni immortalati in foto e video. Un matrimonio che ha fatto sognare, come la ‘Divina’ ha abitato a fare con i suoi fans. Un’emozione enorme anche per la famiglia della nuotatrice. Per mamma Cinzia Lionello, del matrimonio, resta impressa un’immagine negli occhi e soprattutto nel cuore: “Dentro la chiesa, quando Virginia Castagnetti, cantante lirica e figlia di Alberto, l’allenatore indimenticabile che per primo prese per mano Fede, con quella sua voce unica… ha intonato in apertura l’Hallelujah di Cohen e poi l’Ave Maria di Schubert…”.

La mamma di Federica Pellegrini ha raccontato al Corriere della Sera di non essere riuscita a trattenere le lacrime in quel momento: “poi mi sono voltata e mi sono accorta che più o meno tutti erano in lacrime. Tanti si erano proposti per cantare in chiesa ma Fede, concordando anche con Enzo Miccio, il vulcanico organizzatore del matrimonio, da subito è stata categorica: ‘Lì deve esserci solo Virginia…’”. Un modo quello per ricordare l’ex ct della nazionale di nuoto e il coach di tante vittorie di Federica in un momento per lei così importante.

Il coach morì nel 2009 per un infarto ma per l’atleta è stata una figura importante, come racconta la mamma: Castagnetti è stato per Federica, “quello capace di trasformarla, ammorbidendone il carattere, non semplice. È stato forse un secondo padre del quale mio marito Roberto non è mai stato geloso. Di lui serbo nitidamente un ricordo: la prima volta che gli affidammo Fede, sì e no ventenne, ci presentammo e Alberto rispose: ‘Venite a riprenderla fra 15 giorni’. Tutto rigorosamente in dialetto veronese. Nel congedarci sorrise: ‘E se ci son problemi, ve ciamo’”.

Mamma Cinzia racconta della Federica Pellegrini bambina, e del suo esordio nel nuoto. Mamma e papà la accompagnarono in piscina insieme al fratello Alessandro “perché il nuoto fa bene, un pensiero che fanno tanti genitori quando cominciano a far frequentare gli impianti ai propri figli. Di certo non lo porti con l’idea di farne un campione. Ma evidentemente il destino era un altro”. E continua a ricordare quel primo tuffo in piscina di Federica “che allora aveva tre anni. All’inizio non voleva saperne di starci, non era facile farla nuotare. Poi però crescendo, un istruttore l’ha segnalata per il preagonismo”.

Poi le scommesse per gioco, quel ‘dai vediamo se ce la fai’ a bordo piscina ma solo per scherzare perché Federica “non aveva bisogno di essere stimolata, si stimolava da sola. Però si notava che aveva chiaro in testa dove volesse arrivare”. Fino al giorno del suo sì a Matteo Giunta, suo allenatore e uomo importante della vita. I due durante la cerimonia hanno ballato a sorpresa un tango: “A un tratto sono scomparsi e sono tornati vestiti da tangheri perfetti. Nessuno sapeva nulla, io non sapevo nemmeno che lo ballasse. Poi mi ha confessato che stava esercitandosi da mesi. Che sintonia avevano! E poi che brava la mia Fede”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.