“Me la sono goduta, mentre nuotavo sorridevo”. Federica Pellegrini nella sua ultima finale olimpica nel 200 metri stile libero arriva al settimo posto e chiude, a 33 anni, una carriera ricca di titoli. La nuotatrice veneta adesso gareggerà nella staffetta 4×200 stile libero (non prenderà parte a 100 stile libero) ai Giochi Olimpici di Tokyo. Nella sua quinta finale consecutiva alle Olimpiadi, Pellegrini ha concluso la sua prova in 1’55″91. Vince l’australiana Ariarne Titmus (1’53″50) davanti a Sioban Haughey di Hong Kong e alla canadese Penny Oleksiak. Solo quinta l’americana Katie Ledecky.

Dopo l’argento ad Atene 2004 e l’oro a Pechino 2008, Pellegrini nella sua lunga carriera (17 anni) ha conquistato quattro titoli mondiali ed è arrivata otto volte di fila sul podio continentale (primato), oltre al record del mondo (1’52”98) nei 200 stile libero che risale al 2009.

“E’ stato un bel viaggio. Mi sono goduta la finale dall’inizio alla fine” ha commentato visibilmente commossa ai microfoni Rai a fine gara. “Tra qualche giorno farò 33 anni ed è giusto così – aggiunge – ringrazio tutti quelli si sono svegliati di notte per seguirmi dall’Italia e hanno tifato per me”. “Sono proprio contenta. E’ stata la finale più serena che io abbia mai vissuto. Penso sia il momento e il modo giusto perché più importante di una finale olimpica non c’è niente. Sono in pace. Non mi andava di chiudere la mia carriera solo perché avevano rinviato i Giochi di un anno”, aggiunge Pellegrini.

“Mentre nuotavo anche se non si vedeva avevo il sorriso. Quando ho toccato ho detto: bene adesso è finito tutto. Lascio una squadra che non è mai stata così forte. Da giovane dicevo che a 24 anni avrei smesso, poi a 28 invece ne sono passati altre cinque…”.

Il futuro è dietro l’angolo. “Che succederà ora? Ho tantissime cose da fare a partire da tornare a casa a festeggiare il mio compleanno, poi farsi votare dagli atleti al Cio. Farò volantinaggio in sala mensa…”. La veneta conferma che sarà in gara alla Isl a Napoli a settembre poi ci saranno “il docufilm, il libro e le nuove registrazioni di Italia’s Talent“. “Ma in qualche modo rimarrò aggrappata a questo sport”, conclude.

Un anno in più di sacrifici nel quale Pellegrini ha potuto contare sull’apporto di Matteo Giunta “una grandissimo allenatore e un compagno di vita speciale. Se non ci fosse stato probabilmente avrei smesso qualche anno fa”. Un modo per ufficializzare sotto la luce del sole una relazione che nell’ambiente natatorio non è mai stata un segreto per nessuno. “La priorità era tenere l’immagine dell’allenatore e dell’atleta separati e siamo stati molto bravi in questo”, dichiara sperando che le cose posse andare avanti “anche in futuro”.

Redazione

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