Una guerra totale. A Gaza, prosegue l’offensiva e continuano i bombardamenti israeliani, con la morte di migliaia di civili palestinesi. Nel frattempo, però, in previsione di un’operazione militare su Rafah si mobilitano ancora di più i social network. Questa volta però non sono solo i contenuti dei soliti account che parteggiano per uno schieramento o l’altro a invadere i social, come Instagram, X, Facebook e TikTok. Da ore rimbalzano su Instagram due storie, entrambe create con l’intelligenza artificiale: una che è diventata il simbolo del supporto al popolo palestinese, l’altra la risposta israeliana.

Guerra a Gaza a colpi di storie Instagram

Tutti gli occhi su Rafah“, la scritta che compare nella storia Instagram che inquadra i campi e le tende dei rifugiati palestinesi. È stata creata da un fotografo amatoriale malese ed è stata ricondivisa più di 39 milioni di volte in tutto il mondo, numeri record per un trend diventato virale. Un appello ad aumentare l’attenzione su ciò che avviene sul centro di Gaza, teatro di stragi a causa dei bombardamenti israeliani. Una grafica fatta dall’Ia che ha impazzato per il social e ha portato a un’improvvisa mobilitazione di milioni di persone. Alcuni lo hanno fatto per convinzione, altri per un interesse nato nelle ultime settimane, altri ancora per moda, fenomeno che specialmente sui social ha sempre la sua validità.

Come risposta a questa storia, da account vicini invece alla causa di Israele ne è stata rilanciata un’altra. Un’immagine – sempre creata dall’Ia – che illustra un terrorista di Hamas pronto a uccidere un bambino israeliano il 7 ottobre, con la bandiera con la stella a sei punte in fiamme, e la scritta: “Dove erano i vostri occhi il 7 ottobre?“. Quest’ultima è stata ricondivisa da meno persone, circa 500mila i numeri fino a mercoledì mattina, ma comunque ha riempito i profili di tante persone che non si sono sentite rappresentate dalla storia precedente.

Guerra a Gaza con le storie Instagram, quando la mobilitazione e il posizionamento è una moda

Dopo le prime ore, vista la diffusione massima raggiunta da queste grafiche, sono cominciati a circolare anche i ragionamenti dietro a questa nuova mobilitazione social. C’è chi ha visto positivamente questo posizionamento generale sul conflitto a Gaza, un modo sano per smuovere l’opinione pubblica sulla questione palestinese tramite una storia. Chi lo ha invece giudicato più severamente: un trend social che è stato ricondiviso così tanto, specie per l’immagine filo-Palestina, in maniera superficiale e per moda, senza un reale coinvolgimento. E chi invece adesso vuole che da una storia su Instagram si passi ad azioni più concrete, per sensibilizzare le persone – in un modo o nell’altro – alla guerra nella Striscia di Gaza.

Redazione

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