Dopo l’ennesima strage di civili (almeno 40 morti), giustificata, secondo Israele, dalla presenza di due leader di Hamas a Rafah, in un’area umanitaria dove ci sono tende che ospitano sfollati, arriva la condanna da parte del governo italiano e, nello specifico, da parte del ministro della Difesa Guido Crosetto. 

Intervenuto a SkyTg24, Crosetto commenta l’ennesima strage di civili. Durissime le sue parole: “Ho l’impressione che Israele stia seminando un odio che coinvolgerà figli e nipoti. Hamas è un conto, il popolo palestinese è un altro. Dovevano discernere tra le due cose e fare una scelta più coraggiosa dal punto di vista democratico”. Secondo il ministro, fedelissimo della premier Giorgia Meloni, “siamo convinti che Israele dovesse risolvere il problema con Hamas, ma fin dal primo giorno abbiamo detto che questa cosa andava affrontata in modo diverso. Tutti gli Stati sono concordi che su Rafah Israele doveva fermarsi. Non siamo stati ascoltati e ora guardiamo con disperazione la situazione” aggiunge.

Crosetto: “Non contiamo nulla davanti a decisione singoli Stati”

Poi l’amara riflessione sul ruolo, quasi ininfluente, della comunità internazionale, a partire dall’Europa: “Quello che sta accadendo, in Medio Oriente come in Ucraina – ha sottolineato -, ci dimostra che tutta la comunità internazionale anche quando è unita nel chiedere la stessa cosa alla fine non conta nulla di fronte alla volontà di un singolo Stato che decide di fare un’azione come quella che sta accadendo in Ucraina o adesso a Rafah. Se salta l’ordine del mondo basato sul diritto internazionale, arriva – aggiunge – un ordine nuovo basato sulle scelte unilaterali o sulla forza: chi è più forte decide di prendersi una nazione. E questo è molto pericoloso”.

Tajani: “Hamas usa Rafah, Israele in trappola mediatica”

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ribadisce lo stesso concetto espresso ieri dalla premier Meloni, ospite a ‘In mezz’ora’ sulla Rai.”Hamas sta usando Rafah per creare ulteriore problemi, attirando Israele dentro una trappola mediatica”. Tajani, così come Crosetto, ha ricordato che l’Italia è contraria all’operazione militare di Israele su Rafah, dove sono letteralmente stipati almeno un milione di civili in fuga, dopo il 7 ottobre 2023, da altre zone della Striscia di Gaza.

Infine su “due popoli, due stati”, Tajani si dice “a favore di uno Stato della Palestina che però deve riconoscere Israele e dev’essere riconosciuto da Israele. Certamente non può essere guidato da Hamas, che è un’organizzazione terroristica”.

Tornando alla strage di civili avvenuta domenica 26 maggio, l’Idf ha confermato l’attacco, spiegando però che la sua forza aerea ha colpito un complesso di Hamas e che l’attacco è stato effettuato con “munizioni di precisione e sulla base di informazioni esatte”. L’Idf sostiene di aver individuato in quell’area un responsabile di Hamas per la Cisgiordania e un altro alto funzionario del movimento palestinese, ammettendo poi di essere “a conoscenza di notizie che indicano che a seguito dell’attacco e dell’incendio scoppiato, diversi civili nella zona sono stati colpiti”.

Bombardata “area umanitaria”, Israele: “Uccisi due leader Hamas, stiamo verificando” 

Dopo la strage ci sono “verifiche in corso” da parte dell’esercito israeliano che conferma l’uccisione dei due leader di Hamas presenti a Rafah. Un portavoce della Mezzaluna Rossa Palestinese ha fatto sapere che il bilancio delle vittime è destinato ad aumentare poiché le operazioni di ricerca e salvataggio continuano nel quartiere Tal al-Sultan di Rafah, a circa 2 km a nord-ovest del centro della città. L’organizzazione ha riferito che il luogo colpito era stato designato da Israele come “area umanitaria” e non era incluso nelle zone che l’esercito israeliano aveva ordinato di evacuare all’inizio di questo mese.

Redazione

Autore