L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che conferma il riconoscimento della Palestina come idonea a diventare membro a pieno titolo dell’organizzazione internazionale, e ha invitato il Consiglio di Sicurezza a “riesaminare positivamente la questione”, condizione essenziale per un’eventuale approvazione definitiva. Il testo ha ricevuto 143 voti favorevoli, 9 contrari e 25 astensioni (tra cui quella dell’Italia).

La risoluzione concederà alla Palestina una notevole estensione dei diritti di partecipazione alle sessioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che l’aveva riconosciuta come Stato osservatore nel 2012, nonostante le obiezioni degli Stati Uniti. La Palestina, insieme al Vaticano, è infatti uno dei due Stati non membri con lo status di osservatore presso il Palazzo di Vetro.

Critiche da Israele

Poco prima del voto, l’ambasciatore israeliano all’ONU, Gilad Erdan, ha dichiarato: “Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni”. Parole di delusione da anche parte del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz in un post su X ha dichiarato che “La decisione non è altro che una ricompensa per Hamas, un gruppo peraltro considerato terroristico da vari paesi e organizzazioni internazionali. Soprattutto nel pieno dei negoziati per la liberazione dei 132 ostaggi e per un cessate il fuoco ancora più difficile da raggiungere. L’assurda decisione adottata oggi all’Assemblea generale dell’ONU – continua – mette in evidenza i pregiudizi strutturali dell’ONU e le ragioni per cui, sotto la guida del Segretario generale Guterres, si è trasformata in un’istituzione irrilevante”.

La posizione italiana

L’Italia ha scelto di astenersi. Dichiarandosi a favore della soluzione “due popoli due Stati” per risolvere la crisi in Medio Oriente l’ambasciatore all’Onu Maurizio Massari, nel corso del suo intervento all’Assemblea generale, ha ribadito che la “soluzione debba essere raggiunta attraverso negoziati diretti tra Israele e Palestina”. Assieme all’Italia si sono astenute anche Albania, Bulgaria, Austria, Canada, Croazia, Fiji, Finlandia, Georgia, Germania, Lettonia, Lituania, Marshall Island, Olanda, North Macedonia, Moldavia, Paraguay, Romania, Vanuatu, Malawi, principato di Monaco, Ucraina, Gran Bretagna, Svezia e Svizzera. Mentre i nove Paesi che hanno votato contro sono Usa, Israele, Palau, Nauru, Micronesia, Papua Nuova Guinea, Ungheria, Argentina e Repubblica Ceca (rpt Repubblica Ceca).

L’ambasciatore di Israele fa a pezzi la carta delle Nazioni Unite

A far scalpore è stato però il gesto dell’ambasciatore di Israele all’Onu, Gilad Erdan, cheha fatto a pezzi la Carta delle Nazioni Unite prendendo dal palco del Palazzo di Vetro una dura posizione contro dell’Assemblea generale. Il documento preso e inserito in un tritacarte, quindi l’accusa all’ONU di aver violato la propria Carta permettendo allo Stato palestinese di essere ammesso tra i membri.

Redazione

Autore