Lo stallo è stato superato. La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha votato a favore degli aiuti militari all’Ucraina, un pacchetto da quasi 61 miliardi di dollari per sostenere Kiev nella resistenza contro la Russia. Un’approvazione arrivata dopo mesi in cui i repubblicani hanno bloccato il provvedimento. Ora questo sostegno economico e militare da parte degli americani può quantomeno alleviare l’emergenza in cui si è trovata l’Ucraina negli ultimi tempi.

Il voto alla Camera negli Usa

La legge, la Ukraine Security Supplemental Appropriations Act, è stata approvata alla Camera con 311 voti favorevoli, 112 contrari. Tra i democratici l’assenso è stato solido e netto, mentre i repubblicani si sono divisi quasi a metà. Ora il testo passerà al Senato, dove però si prevede un voto meno impegnativo – se non addirittura scontato – considerata la maggioranza in mano ai dem. L’opposizione dei repubblicani trumpisti è quindi stata superata anche dai membri dello stesso Gop che hanno ritenuto necessario continuare a rifornire l’Ucraina. Un messaggio interno mandato anche a Donald Trump, l’ex presidente in corsa per rientrare alla Casa Bianca che ha promesso un cambio di approccio alla guerra russo-ucraina con lui alla guida degli Stati Uniti.

Aiuti militari all’Ucraina: cosa contiene il pacchetto sbloccato dagli Stati Uniti

Il pacchetto comprende un valore di aiuti pari a 60,8 miliardi di dollari. Una cifra notevole che tuttavia è ripartita in vari modi: circa 23 miliardi, infatti, saranno utilizzati per riempire i depositi degli Stati Uniti nell’ottica di farsi preparare pronti a trasferimenti di armi e mezzi in Ucraina. Altri 14 miliardi, invece, sono destinati a permettere a Kiev di comprare direttamente armi e sistemi di difesa. Poi, altri 11 miliardi serviranno alle operazioni militari americane nella regione, che comprendono anche il sostegno all’esercito ucraino e all’intelligence del paese attaccato dalla Russia. Inoltre, 8 miliardi saranno usati per un’assistenza non prettamente militare, quindi con conseguenze dirette sull’economia classica dell’Ucraina.

La reazione di Zelensky agli aiuti americani

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo l’annuncio del voto favorevole della Camera Usa, ha voluto ringraziare Washington per lo sforzo in sostegno di Kiev: “Sono grato alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, a entrambi i partiti e personalmente al presidente Mike Johnson per la decisione che mantiene la storia sulla giusta strada”. “La democrazia e la libertà avranno sempre un significato globale e non verranno mai meno finché l’America contribuirà a proteggerle. Il vitale disegno di legge sugli aiuti statunitense approvato dalla Camera impedirà alla guerra di espandersi, salverà migliaia e migliaia di vite e aiuterà entrambe le nostre nazioni a diventare più forti” ha dichiarato ancora Zelensky. “La pace giusta e la sicurezza possono essere raggiunte solo attraverso la forza. Ci auguriamo che i progetti di legge vengano sostenuti al Senato e inviati al presidente Biden. Grazie, America!” ha aggiunto il leader.

L’importanza degli aiuti militari e le armi a lunga gittata per l’Ucraina

A commentare l’importanza di questi aiuti nei confronti di Kiev è stato Kurt Volker. In un’intervista a Repubblica, l’ex ambasciatore degli Stati Uniti alla Nato ed ex inviato dell’amministrazione Trump per l’Ucraina ha infatti sottolineato gli effetti dello sblocco degli aiuti militari: “Saranno fondamentali per consentire all’Ucraina di fermare l’avanzata russa e colpire l’apparato logistico di Mosca. La svolta della guerra però avverrà dopo le presidenziali americane, quando Putin capirà che ha sbagliato i calcoli a puntare sul disimpegno di Washington“.

“La ripresa delle forniture militari servirà in primo luogo a mettere gli ucraini in condizione di difendersi, per fermare l’offensiva che i russi cercheranno probabilmente di lanciare in estate. È importante però che gli Usa sblocchino anche l’invio delle armi a lunga gittata, perché saranno essenziali per colpire le retrovie e quindi l’apparato logistico di Mosca. Dovranno continuare gli attacchi sulla Crimea, il ponte di Kerch che è essenziale per rifornire le truppe russe, e da Zaporizhzhia verso Sud. Così le forze di occupazione nella zona occidentale del Paese resteranno isolate, esponendole al rischio di essere ricacciate indietro” ha aggiunto Volker. “Non mi aspetto una nuova offensiva di Kiev, ma piuttosto la stabilizzazione del fronte. Quando poi le truppe russe capiranno che non possono più avanzare, si potrebbero aprire gli spazi per nuove azioni mirate da parte degli ucraini”, ha precisato il diplomatico statunitense.

La risposta della Russia sul campo di battaglia e a livello diplomatico

La notizia del voto della Camera Usa ha trovato risposte anche dalla Russia. In primis quelle diplomatiche, con il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov che ha avvertito come i nuovi aiuti militari “rovineranno ulteriormente l’Ucraina, causando la morte di altri ucraini per colpa del regime di Kiev”. Meno diplomatiche, ma ormai abbiamo imparato a conoscerlo, sono state le dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev: “Vinceremo nonostante i 61 miliardi di dollari insanguinati che andranno a ingrassare l’insaziabile complesso dell’industria militare Usa”.

Ma intanto lo scenario della guerra potrebbe cambiare nel breve e nel lungo periodo con questi 61 miliardi di dollari in arrivo. L’Istituto per lo studio della guerra (Isw) ha previsto l’intensificarsi degli attacchi russi sul territorio ucraino nei prossimi giorni e settimane, prima dell’arrivo dei fondi. Per adesso l’esercito russo ha messo nel mirino la rete energetica del paese, per causare danni permanenti alle infrastrutture e alla capacità industriale ucraina. Nei prossimi giorni è possibile che nuovi lanci di missili e droni saranno compiuti per “raggiungere obiettivi operativamente significativi che diventeranno sicuramente più difficili da ottenere” quando i nuovi aiuti arriveranno a Kiev, spiega l’Isw.