L’epoca di oggi non deve essere quella della guerra“. È quanto si legge nella dichiarazione conclusiva dei leader del G20 in corso a Nuova Delhi. “Chiediamo a tutti gli Stati di sostenere i principi del diritto internazionale, tra cui l’integrità territoriale e la sovranità, il diritto umanitario internazionale e il sistema multilaterale che salvaguarda la pace e la stabilità – viene sottolineato nel documento -. La risoluzione pacifica dei conflitti e gli sforzi per affrontare le crisi, così come la diplomazia e il dialogo, sono fondamentali. Ci uniremo nel tentativo di affrontare l’impatto negativo della guerra sull’economia globale e accoglieremo con favore tutte le iniziative pertinenti e costruttive che sostengono una pace globale, giusta e duratura in Ucraina che sostenga tutti gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite per la promozione di relazioni pacifiche, amichevoli e di buon vicinato tra le nazioni nello spirito di ‘Una Terra, una Famiglia, un Futuro'”.

“”Enfatizzando l’importanza di sostenere la sicurezza alimentare ed energetica, noi abbiamo chiesto la cessazione della distruzione militare o di altri attacchi a infrastrutture rilevanti. Abbiamo anche espresso profonda preoccupazione per l’impatto negativo che i conflitti hanno sulla sicurezza dei civili, esacerbando così le fragilità e le vulnerabilità socioeconomiche esistenti e ostacolando una risposta umanitaria efficace”, si legge ancora.

Una dichiarazione che lascia intendere condanna dell’uso della forza in Ucraina e che, tuttavia, non cita Mosca. Dalla Russia, intanto, arrivano reazioni. “La dichiarazione finale del G20 di Nuova Delhi riflette la posizione equilibrata del Gruppo sul conflitto in Ucraina”: è quanto ha commentato uno sherpa russo, citato dalla Ria Novosti, a proposito del testo approvato dai Paesi membri riuniti a Nuova Delhi.

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