"Non aumenteremo tasse"
Giorgetti, ministro-nutrizionista: “Tagli a ministeri ed enti pubblici, farò la parte del cattivo: sacrifici sono come la dieta”

Non arretra di un centimetro anche perché sarà lui a metterci la faccia in quanto ministro dell’Economica. Sulla prossima legge di bilancio continua il braccio di ferro tra Giancarlo Giorgetti e il resto dell’intera maggioranza, a partire dalla premier Giorgia Meloni e dai due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Nonostante le rassicurazioni dei tre leader di governo, il ministro leghista, ma d’ispirazione draghiana, ribadisce che i tagli, soprattutto per gli enti pubblici, sono all’orizzonte e questo, di conseguenza, comporterà inevitabilmente un aumento delle tasse anche se prova a smorzare, spiegando che “non ci saranno più tasse” e che “in questi giorni c’è stato uno stillicidio di maleinterpretazioni, si tratta di aspettare fino a martedì e poi tutto sarà più chiaro”.
Giorgetti, la parte del cattivo e la dieta
Intervenuto alla festa del quotidiano Il Foglio, Giorgetti sottolinea di aver “sollecitato tutti i colleghi a fare proposte rispetto alle spese che sono da considerarsi inutili, dopodiché se i colleghi non presenteranno proposte al ministro dell’economia, a cui tocca fare la parte del cattivo, farà la parte del cattivo e farà lui”. Giorgetti paragona i “sacrifici” della prossima manovra alle rinunce che una persona in sovrappeso deve fare per dimagrire: “Faccio un esempio concreto: se una persona pesa 115 kg e il medico gli dice ‘guarda che starai molto meglio se pesi 90’, penso che la dieta non sia una cosa eccezionale. Uno preferirebbe mangiare e bere quello che gli pare, ma quando dopo questa dieta magari peserà 90 kg starà molto meglio anche lui”, ha spiegato il ministro.
Giorgetti e la lotta agli sprechi pubblici: “Sacrifici per ministeri ed enti”
Da qui la lotta gli sprechi pubblici, per cui “questo tipo di sacrificio lo faranno tanti ministeri, anche tanti enti pubblici e anche tanti enti pubblici non economici. Tutta quella realtà che vive di contributo pubblico e che deve rendersi conto che ogni euro che spende – ha avvertito Giorgetti – è un euro che si toglie a un cittadino o un’impresa che pagano le tasse”.
Sulle pensioni il ministro annuncia il perfezionamento degli “incentivi fiscali a chi vuole restare al lavoro”. Una mossa che “risponde non solo a un’esigenza di finanza pubblica ma anche al desiderio di chi ha più soddisfazione a lavorare che andare in pensione. Ci sono però anche figure difficili da rimpiazzare dal punto di vista tecnico”.
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