Con un messaggio scritto su un muro “GoodFellas was here” che cita il celebre “Brooks was here” del film “Le ali della libertà“, Bob Gallino annuncia la chiusura del suo locale del Vomero. Per 12 anni è stato un punto di riferimento per tanti amanti della musica. Ma la pandemia lo ha mandato in crisi e oggi è costretto a chiudere nel dispiacere generale. “Io sono Bob Gallino e la pandemia, un governo impreparato, un comune assente, un proprietario senza scrupoli, una Giuria pilotata hanno fatto si che il GoodFellas interrompesse la sua attività, che non sia più cultura, suoni, vita”, ha scritto su Facebook il fondatore del GoodFellas.

“Io sono Bob Gallino, Fondatore del GoodFellas che dal 2008 è stato l’ultimo baluardo della musica live – continua il post su Facebook – musica di quella suonata con batteria e chitarra elettrica, di quel genere che visse bene negli anni ’80 e alla fine degli anni ’90 andò a scemare. Il GoodFellas, nel cuore del Vomero, ha attirato a se per 12 anni due generazioni di ragazzi per il semplice gusto di aggregarsi e di andare a sentire quel solista piuttosto che quell’altra band, o per la scusa del panino o della birra”.

Si perché il GoodFellas non era un locale qualunque. Era un luogo dove si faceva cultura. Si scendevano pochi gradini per arrivare a un mondo difficile da trovare altrove. Sul piccolo palco del GoodFellace andavano in scena svariate piece teatrali, meeting culturali e sociali, incontri con gli alunni di conservatori e scuole musicali, contest musicali.

Poi c’erano i concerti. Una fitta programmazione di grande qualità tra artisti noti e cover band. Lì si sono esibiti Stef Burns, Robben Ford, Greg Howe, Kiko Lourerio, Neil Zaza,Shawn Jones, Corrado Rustici, Peppino D’Agostino, Andrea Palazzo, Federico Poggipollini, Will Hunt, Juan van Emmerloot, Dennis Chambers, Marco Minnermann, Alfredo Golino, Luca Martelli, Roby Pellati, Billy Sheehan, Stuart Hamm, Max Gelsi, Antonio Righetti, Claudio Golinelli, Martin Allcock, Claudio Simonetti, Piero Pelù, Raiz, Erminio Sinni.

“Tutti professionisti della musica che si esibivano nel mio locale, tutti abituati ai grandi palchi che passavano volentieri una serata con me, con Noi”, scrive ancora Gallino nel messaggio su Facebook. Subito è iniziata una pioggia di commenti e ricordi di quanti hanno amato e frequentato il locale. “Sono senza parole. Spero si possa ricominciare altrove, ma piango dentro mentre Lo scrivo. Il Vomero ha perso un altro grande pezzo di storia”, scrive una ragazza. E ancora: “Il GoodFellas era un luogo in cui ci si sentiva a casa. L’ho frequentato per anni ed averci suonato è stato un vero onore ed un piacere enorme”.

“Oggi non lo accetto e non ho ancora metabolizzato il lutto. Forse oggi cammino con lo sguardo calante e con la tristezza nel cuore, ma ho intravisto un bagliore di positività. Le persone che amavano il Good Fellas si sono fatte sentire, hanno mostrato la loro solidarietà e non è poco per me! Non so se mi aprirò un altro locale e se mi aprirò un altro locale e se si chiamerà GoodFellas ma so che voi mi seguirete e so che seguirete il mio nome perché io sono Bob Gallino (quello col sorriso e con i dread)”, conclude il post.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.