Beppe Grillo prova a tenere insieme il Movimento 5 Stelle. E lo fa con un post sui social pubblicato anche sul suo blog, dal titolo: Cupio Dissolvi. La tensione è alta da giorni, con i contiani che fanno quadrato attorno all’ex Presidente del Consiglio e contro il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Sul Quirinale tra i due è stato un duello, aperto e feroce. Giocato sui nomi di Elisabetta Belloni e di Sergio Mattarella soprattutto. “Dovrà rendere conto di diverse condotte, molto gravi. Ai nostri iscritti e alla nostra comunità”, aveva detto proprio Giuseppe Conte a Il Fatto Quotidiano.

Di Maio aveva sollecitato, sabato sera, in un incontro dai toni da vecchia Dc con i giornalisti appena dopo la conferma di Mattarella al Quirinale, l’apertura di una riflessione nel Movimento 5 Stelle. Il titolare degli Esteri ieri ha incontrato prima l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi e poi la dirigente del Dipartimento dei Servizi Segreti (Dis) Belloni. La candidata, “una donna in gamba”, bruciata da Salvini e Conte. E protetta da Di Maio. Parole al miele tra i due – “con il ministro Di Maio c’è un’amicizia sempre più solida. Di Maio è sempre leale” – nessuno strappo.

Grillo era già intervenuto con un tweet sulla Belloni – “Benvenuta Signora Italia”, invecchiato male e rapidamente – nel vivo della corsa al Colle. E quindi sulle tensioni con un post: “Il primo segno di civiltà in una cultura antica fu un femore fratturato e poi guarito. Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo da permettere all’osso di guarire. Un femore guarito indica che qualcuno si è preso cura della persona ferita, ha cacciato, è rimasto con lui e ha offerto protezione fisica e compagnia”.

L’ultimo post, dai toni anche questo concilianti, e messianici, un appello, ma più da “Elevato”, come si è soprannominato. “Una volta un padre venerabile (Bapu Ghandi) disse ai suoi ‘sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo’. Così egli (l’Elevato) non volle essere un padre padrone, ma un padre che dà ai figli il dono più grande. Sicché rinunciò a sé per consentire il passaggio dall’impossibile al necessario. Non dissolvete il dono del padre nella vanità personale (figli miei). Il necessario è saper rinunciare a sè per il bene di tutti, che è anche poter parlare con la forza di una sola voce. Ma se non accettate ruoli e regole restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla”.

Attorno a Di Maio suonano le sirene dei centristi. Si vociferano scissioni, frane dall’interno del Movimento, addio che non sarebbe più un bluff. Alcuni fedelissimi lo starebbero incitando. Il ministro non ha risposto, a parole, all’ex premier. È stato oggetto di tweet-bombing tramite l’hashtag #DiMaioOut. Conte lavora intanto alla riorganizzazione del partito di cui ha preso la guida lo scorso agosto. Pensa che la sua operazione Belloni è stata sabotata proprio da Di Maio con il Partito Democratico e Matteo Renzi. L’apertura di un procedimento davanti al collegio dei probiviri sarebbe frenata dai membri stessi e dal fatto che in secondo grado a presiedere c’è lo stesso Di Maio con Raggi e il Presidente della Camera Roberto Fico, neutrale al momento nella faida. No comment sullo scatto Di Maio-Belloni. Gli effetti della crisi potrebbero riguardare anche il governo. È resa dei conti.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.