Le parole dell'ex Pd
I Libdem si smarcano dalla svolta di Renzi, Marcucci: “Non cambiamo idea come Italia Viva e Azione, posizioni incompatibili con M5s e Avs”
I Libdem si smarcano dalla svolta adottata da Matteo Renzi verso sinistra e annunciano di non voler entrare nel campo largo. La linea la detta Andrea Marcucci, già esponente di peso del Partito Democratico, poi fuoriuscito per entrare e diventare presidente di Libdem europei, una delle sigle che facevano parte della fallimentare lista Stati Uniti d’Europa alle elezioni europee. Un intervento apprezzato anche da Luigi Marattin, deputato di Italia Viva scettico sulla decisione dell’ex premier, che ha commentato con un “Mettiamoci al lavoro”.
I LibDem di Marcucci si smarcano dalla svolta di Renzi
“Noi Libdem non entreremo nel campo largo, non mi sembra ci siano le condizioni giuste. Non ritengo molte delle posizioni del M5S e di Avs compatibili con le nostre”, ha affermato Marcucci in un’intervista a il Tempo. “Come è successo altre volte in passato, capisco la decisione di Matteo Renzi ma non la condivido. Io sono abituato ad altre modalità: entro in una coalizione quando le mie idee sono accolte, non ci entro a seguito di altre valutazioni e ragionamenti”, ha aggiunto il presidente di LibDem. “L’opposizione a Giorgia Meloni non deve essere in alcun modo pregiudiziale ed ideologica, ma basarsi su fatti concreti. Il campo largo soprattutto dovrebbe porsi una domanda: che cosa faremmo noi se fossimo al governo?”.
Marcucci: campo largo un’ammucchiata
Per Marcucci la questione è semplice: “Il leader del M5s è abituato a spararle sempre molto grosse. La verità è che le sue posizioni internazionali sono inaccettabili. Sull’Ucraina lasciamo perdere? Non scegliere tra Kamala Harris e Donald Trump? Io non mi meraviglio neanche più tanto dell’ex presidente del Consiglio, ma piuttosto dei suoi alleati. Se non sono d’accordo con l’estremismo Cinque Stelle perché non lo dicono chiaramente?”. Costruire un’alternativa all’attuale governo non può essere l’unico motivo per creare una coalizione: “Il campo largo sta nascendo come un’ammucchiata contro Giorgia Meloni, un’alleanza numerica e non politica. Come farebbero a convivere le posizioni di Bonelli e Fratoianni con quelle di Lorenzo Guerini e Piero Fassino? Quale sarebbe l’agenda internazionale del campo largo se fosse a Palazzo Chigi? Abbandoniamo l’Ucraina al suo destino, affievoliamo la nostra storica adesione all’Alleanza Atlantica?”
Marcucci, il nuovo partito liberale e il bipolarismo
Marcucci poi cerca di sfatare un altro mito: “Ora vige la leggenda dell’improvviso arrivo del bipolarismo, vorrei dare una notizia a chi crede a questa favola: il sistema elettorale non è cambiato. Se il bipolarismo non c’era nel ’22 quando abbiamo votato, ed il terzo polo ha sfiorato l’8%, non c’è neanche oggi. Le dico di più: alle Europee, quell’area politica, seppure malamente divisa, ha superato il 6%”. “Il nostro obiettivo resta il solito, se Italia Viva e Azione cambiano idea noi non lo facciamo. Quindi penso a un nuovo partito liberale, autonomo, fuori dai poli, ma pronto ad allearsi con chiunque in nome delle sue idee. Decideremo in autunno nel corso di una assemblea nazionale” ha concluso il presidente di Libdem.
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