UE: controdazi al 25% ma stop in qualsiasi momento. Si sfila Ungheria
Delirio Trump: “I Paesi che vogliono negoziare mi baciano il culo, dicono ‘Per favore signore fai un accordo'”

Un vero e proprio delirio di onnipotenza quello che sta vivendo Donald Trump. Il presidente americano, che passerà alla storia per i dazi (calcolati senza senso) che hanno dato il via ad una guerra commerciale dalle conseguenze al momento imprevedibili, non perde occasione per autoincensarsi e per sottomettere, almeno verbalmente, i Paesi del mondo che in questi giorni – riprendendo le dichiarazioni del segretario all’Agricoltura Brooke Rollins – stanno “bruciando le linee telefoniche della Casa Bianca” per trovare un accordo. Sarebbero “più di 50” i Paesi che hanno contattato l’amministrazione americana per provare a mediare.
Da Bibi a Meloni, l’esodo alla Casa Bianca
Tra questi Bibi Netanyahu, premier d’Israele, che ha provato invano a strappare il fatidico zero-for-zero” rispetto all’aliquota del 17% imposta dagli Usa. Poi c’è la premier Giorgia Meloni che il 17 aprile sarà alla Casa Bianca per provare a trattare e a raggiungere un accordo (pare sia per l’Italia che per l’Europa) per evitare la tassa del 20% imposta all’Ue. Anche Giappone e Corea del Sud sono attesi nei prossimi giorni a Washington per trattare.
Trump umilia il mondo: “Mi baciano il culo per trattare…”
Trump intanto se la gode e nelle scorse ore, nel corso di una cena di raccolta fondi per il partito repubblicano, ha deriso i Paesi che provano a mediare: “Questi Paesi ci chiamano, mi baciano il culo, stanno morendo dal desiderio di fare un accordo” ha sottolineato Trump davanti ad una platea, esplosa in una fragorosa risata e sorpresa fino ad un certo punto dalle parole del leader americano. Poi ha riferito le suppliche dei leader stranieri con tanto di imitazione: “Per favore signore fai un accordo. Farò qualunque cosa signore“, sottolineando che gli Stati Uniti non ha “necessariamente” bisogno di fare un accordo con i Paesi colpiti dai dazi. The Donald ha poi spiegato alla platea di essere consapevole di quello che sta avvenendo, ribandendo che “molti paesi ci hanno fregato da destra e sinistra, e adesso è il nostro turno di fregarli, e renderemo il nostro Paese più forte”.
La Cina alza tariffe all’84%
Chi invece va giù duro contro i dazi senza senso applicati da Trump, è la Cina che replica al 104% imposto ieri dagli Stati Uniti con portando le sue tariffe sui beni Made in Usa dal 34% all’84% con effetto dalle ore 12:01 del 10 aprile 2025. Pechino esorta gli Stati Uniti a correggere immediatamente le proprie pratiche sbagliate, ad annullare tutte le misure tariffarie unilaterali contro la Cina e a risolvere adeguatamente le divergenze con la Cina attraverso un dialogo paritario basato sul rispetto reciproco.
UE: controdazi al 25% ma stop in qualsiasi momento
Il Comitato Barriere Commerciali in seno alla Commissione europea ha approvato nel pomeriggio di mercoledì 9 aprile le contromisure dell’Ue proposte dalla Commissione come risposta ai Dazi Usa su acciaio e alluminio. Gli Stati hanno votato il regolamento attuativo che introduce tariffe al 25%, secondo le regole della cosiddetta Comitologia, la procedura di adozione degli atti della Commissione. Solo l’Ungheria ha votato contro. Le misure si applicheranno in tre tranche: la prima dal 15 aprile, la seconda dal 16 maggio, la terza dal primo dicembre. Il via libera è arrivato nella cosiddetta Comitatologia, procedura che la partecipazione dei rappresentanti dei Paesi membri nel rilasciare un parere formale a atti di esecuzione della Commissione. L’unica ad aver votato contro è l’Ungheria
“L’Ue ritiene che i dazi statunitensi siano ingiustificati e dannosi, in quanto arrecano danni economici a entrambe le parti e all’economia globale. Ha dichiarato la sua netta preferenza per la ricerca di soluzioni negoziate con gli Stati Uniti, che siano equilibrate e reciprocamente vantaggiose. L’odierno voto di approvazione da parte degli Stati membri implica che, una volta concluse le procedure interne della Commissione e pubblicato l’atto di esecuzione, le contromisure entreranno in vigore. I dazi inizieranno a essere riscossi a partire dal 15 aprile. Tali contromisure possono essere sospese in qualsiasi momento, qualora gli Stati Uniti accettino un esito negoziato equo ed equilibrato”. Lo rende noto la Commissione europea.
I dazi decisi dall’Ue nei confronti degli Stati Uniti saranno riscossi a partire dal 15 aprile per un valore complessivo pari a 20,9 miliardi di euro. E’ quanto si apprende da fonti della Commissione europea dopo il via libera degli Stati membri. La riscossione sarà graduale: la prima tranche al via il 15 aprile vale 3,9 miliardi di euro, la seconda del 16 maggio vale 13,5 miliardi e la terza, il primo dicembre, 3,5 miliardi.
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