Una conversione sulla via di Damasco. Un ritorno alle origini. Una svolta opportunistica. La piega che ha preso Matteo Renzi da poco meno di un mese potrebbe essere spiegata con una di queste motivazioni, a seconda delle opinioni, o da tutte e tre insieme. La svolta verso sinistra di Italia Viva è realtà, o almeno è la linea della quasi totalità dei dirigenti, tranne Luigi Marattin. Anche se non sembra essere apprezzata da tutte le forze del campo largo, Movimento 5 Stelle in primis. Ma Renzi nel corso dell’estate sta cercando in tutti i modi di accreditarsi con il principale futuro partner: il Pd. Da qui gli attacchi del leader di Iv soprattutto rivolti verso destra, ignorando invece le critiche che piovono da sinistra.

Renzi attacca tutti, da Forza Italia che “cerca visibilità” a Calenda “ossessionato”

Renzi, dalle pagine del Quotidiano Nazionale, lancia stoccate soprattutto contro Forza Italia. “La novità di questa estate mostra per la prima volta la destra che inizia a dividersi e la sinistra che prova a unirsi. Non faccio profezie, ma chi arriva alle elezioni unito vince. Chi arriva diviso perde. È matematica, non preveggenza”, dice il leader di Italia Viva. Per l’ex premier le mosse di FI in particolare sui diritti non sono credibili: “No, purtroppo no. Come non lo è stato sulle carceri o sulla giustizia. Forza Italia cerca visibilità, ma in Parlamento servono gli articoli delle leggi, non quelli dei giornali“. Poi aggiunge: “Abbiamo presentato una proposta di legge che ricalca fedelmente quella approvata alla Camera sotto il mio governo e bloccata al Senato con il governo successivo. Fu frutto di una mediazione tra l’allora ministra Boschi e l’allora capogruppo Ncd Lupi. Adesso vedremo se Forza Italia voterà a favore”.

Gli attacchi contro Calenda: “Ossessionato da me”

Nell’intervista al Qn, viene chiesto a Renzi un commento riguardo la tesi di Carlo Calenda per cui quando era premier in Rai non si muovesse una foglia senza che lui non volesse. Renzi respinge al mittente questa accusa: “Falso storico. Basterebbe chiedere ai vertici della Rai di quel periodo: Tarantola, Maggioni, Gubitosi, Campo dall’Orto. Abbiamo spinto la Rai a digitalizzare e fare prodotti come RaiPlay ma mai abbiamo gestito le nomine”. Poi l’attacco diretto verso il leader di Azione: “Calenda pur di attaccarmi si inventerebbe di tutto: è un caso buffo il suo. Quando voleva fare il ministro non diceva nulla sul mio ruolo in Rai. Quando aveva bisogno delle firme non parlava delle conferenze all’estero. Adesso che ha rotto con me, arriverà ad accusarmi persino del buco dell’ozono. Gli auguro di farsi una vita politica senza essere ossessionato da me”.

Renzi riscopre la passione per il Pd: “Seguo le parole di Schlein”

Quanto al campo largo, e alle opposizioni a un suo ingresso provenienti da pezzi dei partiti di centrosinistra, Renzi afferma: “Io seguo le parole di Elly Schlein che ha chiesto di eliminare i veti e unire i voti“. L’ex ministro “Speranza è abituato a dire cose diverse da quelle che dice il segretario o la segretaria del Pd, ma finché c’è la segreteria di Elly Schlein noi parliamo con lei. Conta l’opinione del Pd, non quella di Speranza”. Sul veto di Giuseppe Conte, Renzi tira dritto: “Ognuno si tiene le proprie opinioni sul passato. Se poi Conte ha nostalgia del governo giallo-verde quando firmava i decreti Salvini, beh, quella è un’altra storia.

Redazione

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