“I Talebani stanno cercando i nostri colleghi casa per casa. Stanno rischiando. La situazione negli ospedali è gravissima”. Sono le parole, interrotte dalle lacrime, di Arif Aryakhail, medico dell’Ais Kabul arrivato poco dopo le 15 all’aeroporto romano di Fiumicino con il volo dell’Aeronautica militare partito da Kabul con a bordo circa 70 persone tra cui una cinquantina di membri del personale diplomatico italiano e una ventina di ex collaboratori afghani, compreso il medico che ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti. Parole di rabbia e dolore quelle del professionista 24 ore dopo la presa della capitale Kabul da parte dei talebani e l’annuncio della rinascita dell’Emirato islamico dell’Afghanistan.

A bordo del volo anche l’ambasciatore italiano a Kabul, Vittorio Sandalli. Gli italiani ed il personale dell’Ambasciata hanno lasciato lo scalo mentre la ventina di ex collaboratori afghani passeranno invece da un varco decentrato e non visibile per essere accompagnati con un pullman dell’esercito a Roccaraso. Prima però seguiranno le procedure anti-Covid effettuando il tampone che sarà fatto dal personale della Croce Rossa. I 50 italiani del personale diplomatico saranno affidati alla Farnesina, mentre i 20 ex collaboratori afghani saranno presi in carico dalla Difesa. Per loro infatti è prevista la quarantena di 10 giorni nella struttura dell’Esercito a Roccaraso, in Abruzzo. Al termine della quarantena saranno quindi inseriti nel programma di accoglienza e integrazione del Ministero dell’Interno.

Le parole del medico afgano

“Ci sentiamo traditi. I nostri collaboratori hanno creduto in noi e ora sono abbandonati e rischiano a vita” sottolinea il medico Arif Aryakhail. “Abbiamo lasciato collaboratori a Kabul e non sappiamo ora come aiutarli, come dobbiamo fare. Donne che non possono muoversi, che hanno collaborato con noi, che abbiamo formato, ostetriche, medici, che lavoravano con noi ed ora sono abbandonati. I nostri ospedali sono abbandonati, non hanno farmaci, e i malati muoiono. Bambini che non hanno da mangiare. La situazione è gravissima” aggiunge. “Io sono un medico rifugiato che ha collaborato a progetti sanitari a Kabul e nelle province. Avevo creduto molto nella transizione ed ora sono deluso”.

“Nell’84 ero scappato dall’Afghanistan, poi sono tornato per ricostruire il mio Paese. Ora sono stato evacuato” ha aggiunto Arif Aryakhail. “Lancio un appello: dobbiamo salvare chi abbiamo lasciato a Kabul senza niente, abbiamo lasciato donne che non possono uscire, che abbiamo formato noi, ostetriche, infermiere, che sono abbandonate” spiega ancora.

Le rassicurazioni di Draghi: “Proteggeremo afgani che collaborano”

“L’impegno dell’Italia è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione”. E’ quanto fa sapere in una nota il presidente del Consiglio, Mario Draghi. “L’Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani, e in particolare quelli delle donne” aggiunge il premier che è “in continuo contatto con il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio”.

Caos all’aeroporto, aerei tedeschi bloccati

La missione di evacuazione tedesca a Kabul è stata rinviata, dopo che due aerei militari A400M non sono potuti atterrare a causa del caos all’aeroporto. Lo ha riferito l’agenzia tedesca dpa, ripresa dai media locali. Gli aerei hanno poi fatto rifornimento a Baku e uno dei due è poi decollato verso Kabul, per poter atterrare non appena sarà possibile. Un portavoce del ministero degli Esteri ha dichiarato che “attualmente non ci sono movimenti di volo perché ci sono molte persone disperate sulla pista”. Dopo che i talebani sono entrati a Kabul, centinaia di uomini sono confluiti all’aeroporto, affollando le piste e tentando di salire a bordo degli aerei in partenza, hanno mostrato vari video diffusi sui social media. Un terzo A400M tedesco, attrezzato per il trasporto medico, e un Airbus A310 MRTT sono partiti da Wunstorf in Bassa Sassonia verso Tashkent, destinata a diventare il fulcro delle operazioni di evacuazione.

Assalto all’aeroporto: almeno 7 vittime

Sono almeno sette le persone morte all’aeroporto di Kabul, tra cui alcune caduta da un aereo militare statunitense in partenza. Lo hanno fatto sapere fonti ufficiali dell’esercito Usa. Centinaia di afghani si sono affollati sulla pista dell’aeroporto della capitale per cercare di fuggire dal Paese a causa dell’avanzata dei talebani. Alcuni si sono aggrappati ai carrelli di un aereo militare degli Stati Uniti prima del decollo, in un video ampiamente condiviso sui social media. Un altro video mostrava la caduta nel vuoto di alcune persone, mentre l’aereo prendeva quota.

Non è ancora chiaro se le vittime siano state uccise a colpi d’arma da fuoco o abbiano perso la vita in seguito alla ressa creatasi per salire sugli aerei in partenza per l’estero. Alcuni di loro, come detto, sono precipitati da un aereo in fase di decollo. In precedenza marines statunitensi avevano sparato colpi di avvertimento in aria, dopo che centinaia di afgani hanno violato il perimetro di sicurezza e si sono precipitati a bordo di un aereo da trasporto C-17 sulla pista. Dai social arrivano anche video di persone che si arrampicano sulle scalette degli aerei, letteralmente presi di assalto dalla popolazione civile nella speranza di lasciare il Paese.

I talebani: “Guerra finita, Paese liberato”

Le milizie dei talebani hanno dichiarato che “la guerra in Afghanistan è conclusa“, e di aver “raggiunto ciò che volevano ottenere”, ovvero “la libertà” del Paese e “l’indipendenza” del popolo afghano. Parole rilasciate ai cronisti dell’emittente regionale Al Jazeera da uno dei portavoce dei guerriglieri, Mohammad Naeem. La presa della capitale è l’ultima tappa di un’offensiva che li ha visti conquistare 26 dei 34 capoluoghi di provincia del Paese in meno di due settimane. Sempre ieri i combattenti sono riusciti a entrare nel palazzo presidenziale, che poche ore prima era stato abbandonato dal presidente Ashraf Ghani.

L’appello Onu: “Moderazione”

“Il mondo sta seguendo gli eventi in Afghanistan con il cuore pesante e profonda preoccupazione per ciò che sarà. Tutti noi abbiamo visto le immagini in tempo reale, caos, disordini, incertezza, paura. Molto è in gioco: il progresso, la speranza, bisogni di una generazione di giovani donne e ragazze, ragazzi e uomini afghani. In questo momento grave, esorto tutte le parti, in particolare i talebani, a esercitare la massima moderazione per proteggere vite umane e garantire che i bisogni umanitari possano essere soddisfatti”. Lo ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres. EST NG01 gng 161656 AGO 21

La fuga di Ghani in un “aereo pieno di soldi”

Secondo quanto diffuso dai diplomatici russi in Afghanistan, il presidente Ashraf  Ghani sarebbe fuggito con quattro auto e un elicottero pieno di soldi. E’ quanto riferisce l’agenzia Ria Novosti. Ghani è fuggito dalla capitale per un Paese ancora sconosciuto (Uzbekistan, Oman o Usa?), lasciando il palazzo presidenziale e il Paese in mano ai talebani. In serata ha diffuso un messaggio su Facebook in cui spiega le ragione della fuga: “Non volevo creare ulteriori spargimenti di sangue”.

Il portavoce dell’ambasciata russa a Kabul, Nikita Ishchenko, ha dichiarato: “Quattro macchine presidenziali erano piene di soldi. Hanno provato a metterne un po’ sull’elicottero. Tutto non entrava. Hanno dovuto abbandonare somme ingenti di denaro sulla pista dell’aeroporto”.

Attesa per il discorso di Biden

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato che alle 21.45 italiane parlerà alla nazione della situazione in Afghanistan. Attesa per le parole del successore di Donald Trump dopo giorni di polemiche.

Redazione

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