“Con questo governo abbiamo avuto un giro di vite sulla giustizia minorile che l’ha resa molto simile a quella per gli adulti. L’atteggiamento del governo è stato di maggiore severità, invece qui si dovrebbe davvero costruire quella rieducazione di cui parla l’articolo 27 della costituzione, perché mai come sui
giovani bisognerebbe puntare sul loro recupero”. Così il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto al termine di un sopralluogo a sorpresa affettato al carcere minorile di Milano Cesare Beccaria, insieme al collega parlamentare Luigi Marattin.L’istituto penitenziario è stato recentemente al centro di inchieste per presunti abusi ed episodi di violenze, mentre è all’attenzione delle cronache una serie preoccupante di episodi drammatici all’interno del sistema carcerario generale, con un totale di 56 suicidi dall’inizio dell’anno.

Il decreto che non risolve

“Quello che noi auspichiamo è che si continui a investire sulla giustizia in genere e sulle carceri. – ha aggiunto Scalfarotto – stiamo lavorando su un decreto
che non risolve, perché quello che bisognerebbe fare per le carceri è abbreviare i termini per la liberazione anticipata come prevede il disegno di legge Giachetti che però il governo non ha recepito. Quindi è un pannicello caldo”.

Beccaria, condizioni peggiorate

Per Luigi Marattin, si è trattato della prima visita ad una struttura penitenziaria: particolarmente sentita la sua reazione: “Ho visto ragazzi con occhi pieni di rabbia, altri con occhi pieni di speranza, un direttore e il personale che amano il proprio lavoro, e tanti sforzi – in condizioni difficili – per far sì che la funziona rieducativa della pena – garantita dalla Costituzione – possa funzionare appieno, ed evitare che queste giovani vite vadano perse”. Entrambi i parlamentari hanno rilevato che nel carcere minorile milanese “le condizioni strutturali sono peggiorate a causa delle recenti rivolte”. L’ultima rilevazione dell’associazione Antigone ha segnalato che i detenuti nel sistema carcerario nazionale sono 10mila in più rispetto ai posti realmente disponibili, con condizioni logistiche che in un terzo degli istituti non arrivano a garantire nemmeno tre metri quadri calpestabili per ogni detenuto, all’interno delle celle.

Nello specifico, per quanto riguarda l’inchiesta in corso da parte della magistratura sugli episodi all’interno del Beccaria, Scalfarotto e Marattin hanno voluto evitare qualsiasi considerazione, dichiarando che “essendoci un’indagine in corso la politica deve fare un passo indietro, noi siamo sempre garantisti, quindi anche in questo caso”.

Mario Marchi

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