Vivere in un loculo dove in appena sei metri quadri trovi bagno con doccia, mini-cucina, letto singolo, sedie da campeggio e tavolino, un armadio ristretto e un piccolo frigorifero che funziona anche da comodino. Un appartamento “grazioso e affacciato sul cortile di un palazzo storico” in zona Santo Stefano a Bologna al prezzo di 600 euro al mese. Una cifra monstre che fotografa come meglio non poteva l’emergenza casa che esiste oggi in Italia nonostante le favole raccontate dalla politica. A confronto il monolocale di Renato Pozzetto nel film “Il ragazzo di campagna” sembra una reggia…

La caccia al tesoro per trovare un loculo

Il prezzo dei fitti è lievitato nel giro di pochi anni, trovare case disponibili nel centro delle principali città italiane diventa quasi una caccia al tesoro grazie alla riconversione (spesso abusivamente perché i controlli latitano) di immobili in case vacanza o bed and breakfast. Così chi trova casa la paga a peso d’oro e spesso si accontenta anche di situazioni disumane come quella appena descritta all’inizio dell’articolo.

C’è chi se la prende con le agenzie immobiliari, spesso assai spregiudicate nel loro modo di valorizzare anche una bettola, ma è il mercato bellezza. E chi lo condiziona? Le scelte politiche di un Paese che da anni si è piegato quasi esclusivamente al turismo, non aumentando i salari (quelli in Italia sono tra i più bassi in Europa se rapportati al costo della vita) e di fatto obbligando studenti, lavoratori e famiglie a vivere in appartamenti sempre più piccoli, dove spesso l’alternativa è rincasare solo per dormire.

Il decreto salva casa di Salvini, le ripercussioni e i controlli che non ci sono

Dopo il video scandalo (pubblicato da Repubblica) del loculo in affitto a Bologna, ecco che puntuale arriva l’indignazione di addetti ai lavori e politici politicanti. Per Massimiliano Bonini, presidente provinciale della Fiaip Bologna, la Federazione italiana agenti immobiliari professionali, “ci vuole obiettività e trasparenza, rifiutandosi di lavorare con immobili improponibili”. Verrebbe da chiedersi però perché non vengono effettuati controlli costanti e accurati su annunci simili salvo poi intervenire solo a bufera scoppiata. Intanto l’agenzia immobiliare in questione ha compiuto un gesto di grande umanità rimuovendo l’annuncio del ‘buco’ in affitto.  “Senza voler additare o difendere nessuno, si può dire che gli appartamenti molto piccoli possono essere la risultanza di frazionamenti — ha aggiunto Bonini —. Un tempo c’erano meno controlli, dunque non vorrei fossimo in presenza di un lascito di immobile frazionato. Difficile pensare possa avere l’abitabilità, ma senza documenti l’ultima parola non è detta”.

Dalle associazioni di categoria alla politica, dove l’indignazione regna sovrana. Per la ministra dell’Università Anna Maria Bernini “è una indecenza” il loculo in fitto in centro a Bologna, una cosa che “non si può ripetere”. Il vicepremeir Matteo Salvini, operativo in qualsiasi polemica (probabilmente per distrarsi dal dramma infrastrutture che vive l’Italia, a partire dalle ferrovie). Sul decreto salva-casa, voluto proprio dal leader della Lega per consentire di sanare piccole irregolarità edilizie e costruttive, deroga alle altezze e superfici in materia di agibilità, agevolando i cambi destinazione d’uso ed il recupero dei sottotetti, precisa che “non possono scendere sotto i 20 metri quadri. Situazioni come quelle che emergono dalle cronache sono illegali e al limite del disumano”.

 

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