Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, recita il proverbio. Ad esempio quello della Campania. A pochi giorni dalla sentenza della Consulta, chi sperava in una rapida sostituzione dell’intramontabile governatore ha già visto andare in fumo i suoi progetti. Insomma, l’amaro destino che ha colto i “gemelli” del Nazareno, la coppia Davide Baruffi-Igor Taruffi, spediti a Napoli per avviare la macchina e attualmente fermi in autostrada con il triangolo. Nel senso che la confusione regna sovrana: “Tutti chilli che stanno a prora vanno a poppa, e chilli che stanno a poppa vanno a prora”.

Regionali Campania, tutti vogliono parlare con De Luca

A cominciare da lui, il presidente Vincenzo De Luca. Facile sostenere, come ha fatto l’eurodeputato Sandro Ruotolo, “che la sua stagione va archiviata”; un po’ più difficile metterlo in pratica. Il governatore, come ha dimostrato nell’incontro con i suoi capigruppo, non ha ancora finito le munizioni: è ancora in grado di far ballare il tavolo di centrosinistra. Chi ci parlerà? “Ti telefono o no, io non cedo per prima”. Quanto andrà avanti la “fotoromanza” evocata dall’inviato Taruffi? “Non escludo un contatto con Elly Schlein”, ha ammesso il responsabile dell’organizzazione.

Ruotolo pasdaran di Schlein

Se il Pd è ancora impelagato sui pesi da distribuire in vista della campagna elettorale, il M5S non se la passa molto meglio. Strada spianata per il “predestinato”, l’ex presidente della Camera, Roberto Fico? Non sembra proprio. Spiega la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone: “In Campania, tenendo conto anche di quanto emerso nella Costituente del M5S, auspico che il candidato non venga scelto dentro delle stanze chiuse, ma consultando tutti i cittadini campani. Bisogna confrontarsi anche con De Luca”. Nel partito di Giuseppe Conte infatti c’è un’alternativa al “disoccupato” di Posillipo: il vicepresidente della Camera ed ex ministro Sergio Costa. Non a caso il preferito di De Luca: tanto che un eventuale imprimatur a Costa si porterebbe dietro un accordo con il “riottoso” inquilino di Palazzo Santa Lucia. La parola magica è continuità. Una “bestemmia” per il gruppo di pasdaran capitanato da Ruotolo.

Il jolly Manfredi

Così sul taccuino degli inviati della segreteria sono finiti due macro problemi: come concordare la resa dell’ex sindaco di Salerno ed evitare la discesa in campo della sua “A testa alta”? Come mettere in chiaro che l’uomo nuovo è Roberto Fico? Nel campo largo si chiariscono alcuni ruoli: Italia Viva, che è stata per anni la vecchia “cantera” del governatore, ribadisce che non pronuncerà veti sul candidato M5S. Insomma, “ci saremo in tutti i modi”. Azione si distingue. “Se la proposta è Fico e chiudere l’inceneritore, noi non ci stiamo”, sostiene il vicesegretario Ettore Rosato. Che poi mette un piede nel “futuribile”, l’incubo degli emissari: “Mi auguro che quest’area di centro – magari anche con il contributo determinante di Vincenzo De Luca – individui una candidatura all’altezza”. Una certezza c’è: se il braccio di ferro in corso non si risolverà, dietro l’angolo può spuntare un jolly. Ovvero la discesa in campo del grande “mediatore”: il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

Il centrodestra pensa a Cirielli…

Il centrodestra (riunione dei coordinatori regionali ieri a Roma) intanto è seduto in poltrona a godersi lo spettacolo con il sacchetto pieno di pop corn. In attesa che si compia il miracolo laico di “San Vincenzo”. I favori della vigilia vanno al viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli. L’esponente di Fratelli d’Italia si dice pronto ad affrontare la sfida, soprattutto dopo l’uscita di scena dell’eurodeputato di Forza Italia Fulvio Martusciello, costretto al passo indietro per l’inchiesta belga sulla Huawei. Deciderà Giorgia Meloni, con un occhio rivolto alle baruffe della sinistra. La Lega ha ancora in piedi il suo “testimone”: il deputato Gianpiero Zinzi, casertano e figlio d’arte (il padre fu assessore regionale e sottosegretario). Lui, il protagonista assoluto di questa fiction ai piedi del Vesuvio, se la ride. E canticchia: “’O primmo ammore nun se scorda maje…”. Altro che “Un posto al sole”.