Il «no» al terzo mandato per i presidenti di Regione non è una semplice diatriba da politichetta, ma una decisione che cambierà gli equilibri nelle coalizioni e nei territori. Gli occhi sono puntati soprattutto sulla Campania: Vincenzo De Luca è fuori dai giochi, e ora il centrodestra spera nel colpaccio. Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia, apre le porte ai centristi che sono stati dalla parte del governatore campano. E mette le cose in chiaro: «Penso a un loro ingresso in FI. Non faremo liste civiche, vogliamo tutte liste di partito».

La pronuncia della Corte Costituzionale blocca il terzo mandato, ma perché bisogna prevedere un limite contro chi viene eletto direttamente dal popolo?
«Questo limite esiste già sull’elezione diretta dei sindaci, e non mi pare che ci sia stato un dibattito per abolirlo. Il potere di un presidente della Regione è davvero senza limiti. Basti guardare quelli che sono gli atti di questi ultimi mesi di De Luca. Gare sulle acque da un miliardo di euro ciascuna, nomina dei direttori generali delle Aassll, il tutto senza un vero contraddittorio avendo approvato una norma in Consiglio regionale che gli permette di strozzare ogni tipo di dibattito imponendo la fiducia. Ma poi un presidente di Regione deve creare classe dirigente che sia riconoscibile e conosciuta. Quando c’era Bassolino, tutti i campani conoscevano i nomi dei suoi assessori regionali. Quelli di De Luca sono sinceramente sconosciuti. Un mio amico ha scoperto da poco che il suo vicino di casa era un assessore regionale».

Ora si aprono praterie per il centrodestra in Campania. A chi vi rivolgerete per ampliare la coalizione?
«Ho scritto ai coordinatori provinciali del mio partito. Voglio liste aperte, apro a tutti coloro che sono stati al centro con De Luca. Non sbagliamo a ritenere che chi era con De Luca era il male assoluto. Non è la mia lettura. In Campania si vince al centro».

Ma non sarà facile convincere quei consiglieri di centro che hanno condiviso il percorso con De Luca e che ora improvvisamente dovrebbero passare con voi…
«Noi offriamo una casa a chi non l’aveva. Vivere in una lista civica non è facile. Noi siamo un partito. Un partito di governo. Offriamo la filiera. La possibilità di poter essere protagonista. Abbiamo un leader come Antonio Tajani. E poi sa una cosa?».

Cosa? Mi dica.
«Almeno una volta quei consiglieri che stanno al centro con De Luca hanno votato Forza Italia o addirittura ci hanno militato. Li conosco uno per uno. Con molti ci ho lavorato insieme. Sono quelli che in questi cinque anni hanno tirato la carretta».

Pensa a un loro ingresso in Forza Italia o a liste a supporto del candidato?
«Penso a un loro ingresso in Forza Italia. Lo dico chiaramente: non faremo liste civiche. Vogliamo tutte liste di partito. In Campania tornerà la politica».

Quel tipo di elettorato quanto pesa concretamente? Può essere la chiave decisiva per la storica vittoria?
«In Campania si vince parlando al centro. E soprattutto si vince tracciando finalmente una linea che demarchi centrodestra e centrosinistra. Quella linea che De Luca ha cancellato inquinando tutto».

Fratelli d’Italia in Veneto rivendica un ruolo di primo piano, invece in Campania il candidato spetterà a FI?
«Evitiamo le divisioni partitiche. Scegliamo i migliori. Solo così possiamo vincere».

Continua a circolare il nome di Matteo Piantedosi. Magari, scendendo in campo, spianerebbe la strada per il ritorno di Salvini al Viminale…
«Piantedosi e D’Amato sono state le nostre prime scelte. I candidati capaci di mettere insieme mondi diversi. Ho stima infinita per entrambi».