L'involontario colpo di spugna
Il pasticcio del governo Meloni sul Reddito di cittadinanza, cancella le sanzioni per gli odiati “furbetti”
Nella furia di voler rapidamente eliminare il Reddito di cittadinanza, misura cara in particolare al Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, il governo Meloni ha combinato un pasticcio. L’esecutivo di destra, che ha stabilito la cancellazione della misura di sostegno economico a partire dal primo gennaio 2024, nella recente legge di bilancio ha anche abrogato le norme che definiscono il reato di indebita appropriazione del Rdc, con tutte le pene del caso.
La battaglia della destra (ma non solo) nei confronti del Reddito di cittadinanza è cosa nota. Non a caso la premier Giorgia Meloni tra i primi provvedimenti decise proprio di mettere mano al Reddito varato dal trio Conte-Di Maio-Salvini nella primavera del 2019. Quest’anno avranno diritto a 12 mensilità i nuclei familiari con minorenni disabili o persone con più di 60 anni di età., mentre viene riconosciuto per 7 mensilità agli “occupabili”. Dal prossimo anno verrà cancellato e sostituito, è stata la promessa della Meloni, da un altro sussidio di cui però non si conoscono i dettagli.
Ma l’abolizione del Reddito di cittadinanza è diventata paradossalmente un “colpo di spugna” anche nei confronti dei “furbetti” che per anni sono finiti al centro delle cronache e delle critiche proprio della destra: coloro insomma che percepivano il Rdc senza averne diritto.
Secondo una interrogazione presentata da undici deputati del Partito Democratico al ministro della Giustizia Carlo Nordio, nella prima legge di bilancio a firma Meloni sono stati fatti sparire i primi 13 articoli del decreto legge numero 4 del 2019 che regolava l’accesso al Reddito di cittadinanza. Tra questi c’è l’articolo 7, che definisce il reato di indebita appropriazione del Reddito, con tutte le pene del caso. Al momento infatti chi presenta dichiarazioni o documenti falsi per ottenere l’assegno del Rdc può essere condannato da due a sei anni, mentre chi non segnala l’aumento di redditi o patrimoni, rischia il carcere da uno a tre anni. Sempre l’articolo 7 stabilisce anche la restituzione delle somme indebitamente percepite dai “furbetti”.
“Nella furia di eliminare una misura che aiuta i più deboli il governo Meloni ha cancellato anche le sanzioni per chi abusa del reddito di cittadinanza. Abbiamo presentato un’interpellanza per correggere il pasticcio della destra che premia chi deve punire“, spiega su Twitter il deputato Dem Andrea Casu.
Nella furia di eliminare una misura che aiuta i più deboli il Governo Meloni ha cancellato anche le sanzioni per chi abusa del #redditodicittadinanza. Abbiamo presentato un’interpellanza per correggere il pasticcio della destra che premia chi deve punire @Serracchiani @Deputatipd
— Andrea Casu (@andcasu) February 26, 2023
La questione, secondo i deputati Dem che ora interrogano Nordio, riguarda i principi dell’abolitio criminis e del favor rei. L’abolizione del Reddito di cittadinanza secondo il Pd crea una abolitio criminis: se una legge successiva abroga un reato considerato tale dalle legge vigente al tempo in cui fu commesso, si applica il principio del favor rei. In pratica con l’abrogazione i reati scompaiono nel nulla: se un cittadino truffa lo Stato per ottenere indebitamente i soldi del Rdc, non è più punibile perché quel reato non esiste più secondo la legge.
Ancora più paradossale, se c’è stato un processo la pena non può più essere eseguita a le condanna va revocata, anche se definitiva.
Come risolvere dunque il pasticcio? Due le ipotesi: un decreto legge, che si scontra però con i recenti richiami del capo dello Stato Sergio Mattarella relativi al Milleproroghe a non abusare della decretazione d’urgenza; oppure attendere il primo gennaio 2024 e contare sul fatto che l’introduzione del nuovo sussidio che prenderà il posto del Rdc ripristini i reati.
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